Calcio Padova solido e cinico, ma per gli Expected Points sarebbe terzultimo
Nella classifica basata sulle metriche più avanzate, i biancoscudati sarebbero in piena zona retrocessione. Dietro l’overperformance, la difesa e la capacità di capitalizzare ogni episodio

Dovendo giudicare il Padova di questa prima parte di stagione, è difficile storcere il naso: un 10° posto che sa di linea di galleggiamento, più vicino ai playoff che ai playout, condito da diverse vittorie di rilievo e, in generale, la sensazione di potersela giocare con tutti. Eppure, secondo le statistiche più avanzate, i biancoscudati dovrebbero essere al 18° posto, in piena zona retrocessione. È questo il quadro restituito dagli Expected Points (xP), metrica che calcola quanti punti si dovrebbe ottenere in base al computo degli Expected Goals, cioè alla pericolosità delle occasioni create e subite in ogni partita, che non sempre riflettono il risultato effettivo. E, a scanso di equivoci, la Lega Calcio si limita ancora a tener conto di quest’ultimo per stilare le classifiche.

Immaginando un mondo alternativo, un Sottosopra alla “Stranger Things” in cui le statistiche avanzate hanno preso completamente il sopravvento, il Padova avrebbe in realtà 20 punti: due in meno di quelli “reali”, ma abbastanza per farlo scivolare da metà classifica al terzultimo posto. In questo senso, tra le squadre di Serie B i biancoscudati sono quelli ad aver guadagnato più posizioni rispetto a quelle previste, ben 8. Ad aver overperformato di più ci sono poi Reggiana (+7 posizioni), quindi Avellino, Empoli e Frosinone (tutte e tre +5, con i ciociari capolista che dovrebbero avere addirittura 11 punti “in meno”). Curiosamente, al 18° posto c’è invece la Virtus Entella, che secondo gli xP dovrebbe essere nona. Insomma, la nemesi del Padova.
Queste metriche potrebbero apparire come un presagio funesto, quando in realtà servono più a fotografare l’impostazione data da Andreoletti, votata a un calcio difensivo e attendista. Una squadra quasi sempre scesa in campo con l’elmetto, che infatti eccelle negli intercetti (8.9 a partita, 1^ tra le 20 di B), nei tackles (16.8 a partita, 2^) e negli interventi difensivi (28.7 a incontro, 3^). Di certo, un approccio reattivo che lascia spesso l’iniziativa all’avversario porta a subire situazioni pericolose più di frequente. Così per dire, nelle due gare giocate contro il Padova, Catanzaro e Pescara hanno totalizzato rispettivamente 1.82 e 1.61 xG. Risultato finale in entrambi i casi: 0-1 Padova. C’è quindi un po’ di credito con la matematica: gli xG subiti sono 24.9, contro i 20 effettivi che fanno dei biancoscudati la settima miglior difesa del campionato.
I limiti offensivi della squadra di Andreoletti sono l’altra faccia della medaglia e la causa più probabile di questa discrepanza tra il rendimento previsto e quello effettivo. Il reparto avanzato è senza dubbio quello che ha risentito di più del salto di categoria. Un dato chiave qui è quello dei tocchi nell’area avversaria: 290, meglio solo di Bari e Avellino (il Modena primo ne ha 542, quasi il doppio). Tuttavia, l’inserimento a pieno regime del Papu Gomez potrebbe dare nuova linfa all’attacco biancoscudato, come si è già visto nelle ultime partite, grazie alla sua innata capacità di trovare spazi per i compagni. A fare il resto, ci pensa il grande cinismo dei biancoscudati: riuscire a trarre il massimo da quell’unico episodio favorevole nel match magari non fa schizzare alle stelle le statistiche, ma è la base intorno a cui si costruisce una salvezza e, forse, qualcosa di più.
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