Calcio serie B: Cittadella beffato: si fa rovesciare nel recupero dal Salerno

Come gettare alle ortiche un successo che al 92' era nelle proprie mani.
Il Cittadella riesce in un'impresa al contrario: da possibile corsaro davanti al mare di Salerno resta alla fine con le polveri dei cannoni bagnate e mastica amaro come nessuno si sarebbe aspettato. Addio tradizione favorevole – per quattro stagioni di fila aveva iniziato il campionato di B vincendo all'esordio – e verdetto difficile da accettare, ma su cui ci sarà molto da riflettere: perché la squadra, protagonista di una partita gagliarda e coriacea per almeno 70 minuti, ha denunciato un calo vistoso di condizione fisica nel finale, vedendosi rovesciare il risultato positivo raggiunto sino a quel momento da un uno-due dei granata di casa favorito da errori difensivi imperdonabili. Stavolta i cambi non hanno funzionato, anzi, Vita e compagni si sono abbassati troppo, passando ad un 4-4-2 speculare a quello dei campani nel secondo tempo, e pagando dazio.
Un avvio di campionato che dovrà servire da lezione, perché non basta giocare bene per trequarti gara se poi crolli nei minuti di recupero.
PAVAN ASSENTE, E' PAPA'
Fra i titolari non c'è Nicola Pavan, costretto a rientrare in fretta e furia nella notte per la nascita della primogenita Emma. Gorini non ci pensa su troppo e dà fiducia ad Andrea Cecchetto, cresciuto nella Primavera granata. In attacco sceglie la coppia Rabbi-Desogus, come nella ripresa della gara di Coppa Italia con il Sassuolo.
IL GUIZZO VINCENTE DI RABBI
Parte forte il Citta, con il suo solito pressing a tutto campo e la decisione che lo contraddistingue quando deve contrastare l'avversario. E dopo 8' gela l'Arechi con il gol del vantaggio: Masciangelo scende a sinistra e crossa lungo, dalla parte opposta, per Vita, che al volo colpisce benissimo di prima intenzione e mette sotto porta, dove Rabbi con la punta del piede anticipa Velthuis e infila alla destra di Sepe. L'1-0 a sorpresa dà forza e coraggio ai granata (in maglia gialla per l'occasione), anche se un errore di Masciangelo favorisce l'incursione a destra di Kallon, che chiama Kastrati al primo intervento della serata.
Vita sgancia un altro destro dei suoi su cui Sepe si esibisce in volo per evitare il 2 a 0, poi c'è una mischia caotica in area ospite, risolta alla fine da un destro di Lorenzo Amatucci corretto da Carissoni di quel tanto da finire sul fondo a pochi metri dal palo.
Cresce, con il passare dei minuti, l'azione degli uomini di Martusciello, che spingono soprattutto a destra con Coulibaly e Kallon, ma è Daniliuc a creare il pericolo più serio del primo tempo con un tiro al volo su cui l'estremo difensore albanese si distende in tuffo ed evita il pari.
TRAVERSE DI CARISSONI E RABBI
In una fase di alleggerimento, mettendo nuovamente il naso sulla trequarti, Carissoni s'inventa un cross che manda il pallone a sbattere sulla traversa, con Sepe sorpreso. Poi è ancora Kastrati a rintuzzare il pericolo deviando in angolo una staffilata di Maggiore.
Nella ripresa, il copione è quello della seconda parte dei 45' iniziali: i padroni di casa attaccano, ma in modo confuso e velleitario, il Citta si difende e cerca ripartenze efficaci. Esce Branca, ammonito, ed entra Tessiore, poi tocca a Salvi rilevare Cecchetto (buona la sua prova) e a Ravasio, al debutto, prendere il posto di Desogus.
Al 22' i granata colpiscono un'altra volta la traversa della porta di Sepe con un sinistro di Rabbi deviato. Martusciello toglie a sorpresa prima Coulibaly e poi Kallon, e rimescola le carte affidandosi soprattutto all'olandese Braaf, che ci prova con un paio di conclusioni, di cui una molta pericolosa sventata da Kastrati.
DANILIUC E SIMY NEL RECUPERO
L'arbitro Fourneau fra problemi tecnici con la sala Var e il cooling break decide di assegnare 9' di recupero, un margine sufficiente alla Salernitana per rovesciare il risultato: cross di Lorenzo Amatucci e l'austriaco Daniliuc di testa infila in mischia sul palo opposto. Passano 4 minuti e Simy in area di sinistro calcia senza troppe pretese verso Kastrati trovando la deviazione decisiva di Angeli che infila il proprio portiere, perché la palla sarebbe finita fuori. Da mangiarsi le mani per la rabbia. —
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