Canottieri, Battaglia lascia Massaggia neo-presidente?

PADOVA. Quella di oggi è una data storica per la Canottieri Padova, la società sportiva nata nel 1909 per la volontà di “pochi lungimiranti padovani”, come recita la storia del club, e rivelatasi “un azzardo che ha dato i suoi frutti”. Finisce un epoca, anzi una presidenza che ha dato lustro e vigore ad un sodalizio da sempre punto di riferimento per la città e che “si distingue particolarmente per l’attenzione formativa rivolta ai giovanissimi, con il preciso intento di avviarli all’agonismo nel modo giusto”. Giampietro Battaglia, 84 anni portati benissimo, lascia dopo tre mandati consecutivi al vertice, da quando - era fine marzo 2005 - i soci lo elessero numero uno del circolo di strada Polveriera. Lo aveva annunciato da tempo, scrivendo una lettera a tutti e ribadendolo più volte a voce: «È ora che mi faccia da parte», la sostanza delle sue parole, «tocca a voi adesso individuare il mio successore».
E l’erede c’è, pronto a raccoglierne il testimone e, salvo sorprese, candidato unico alla poltrona più importante: Andrea Massaggia, 51 anni, padovano doc, titolare della Sports Club srl che ha la gestione, fino al 2018, di Villa Barbieri, e alla cui conduzione fanno capo anche il “Q” e l'Extra Extra, due delle discoteche storiche di centro e periferia. È socio della Canottieri da più di un quarto di secolo, e la sua nomination è stata sottoposta al giudizio di un’assemblea aperta degli stessi soci, svoltasi la scorsa settimana.
L’ordine del giorno dell’assemblea, convocata per le ore 21 al primo piano della Club House, prevede: l’approvazione del bilancio (che sostanzialmente, pur con il segno “meno”, non registra un grave sbilancio fra entrate e uscite) e il rinnovo delle cariche sociali. Ci sarà ovviamente la presentazione delle candidature per la presidenza e per i consiglieri, una decina in tutto quelli che entreranno a far parte del Direttivo per i prossimi 4 anni. E su questo fronte va registrato un certo fermento tra i soci, perché - stando proprio a quanto emerso nella riunione dei giorni scorsi - sarebbero una ventina i nomi disponibili, dunque il doppio dei posti a disposizione (fra i consiglieri eletti sarà poi votato il vice-presidente).
Insomma, se Massaggia, salvo sorprese, sarà il nuovo presidente, molta attesa c’è per la “squadra” che lo circonderà, supportandolo nel delicato compito che si appresta ad affrontare. I problemi sul tappeto non sono pochi e l’impegno in questi anni di Battaglia (al quale potrebbe essere proposto il ruolo di “supervisore” delle attività del club, data la sua vasta esperienza) è stato fondamentale per fronteggiare una crisi di iscrizioni che ha colpito anche la Canottieri: oggi i soci sono meno di un migliaio, nell’ultimo anno se ne sono andati in una cinquantina e ne servirebbero un centinaio adesso per avere i conti a posto. Idee e proposte non mancano, ma spetterà al nuovo “governo” del circolo indicare la strada da seguire per una “politica” che tenga conto della mutata realtà economica e sociale.
Canottieri signifca anche Rossano Galtarossa, il campione olimpico azzurro che da anni si sobbarca un lavoro improbo: seguire le nuove leve del canottaggio, la punta di diamante dell’attività del club. Guai a perdere un patrimonio di esperienza come il suo!
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