C’è l’accordo, logo e nome del Calcio Padova vanno al Comune

La giunta ha dato l’ok al piano di Penocchio: il saldo (150 mila euro) da settembre. Il prossimo anno i Biancoscudati potranno giocare con il vecchio nome
FERRO - FINANZA ALLA SEDE DEL CALCIO PADOVA
FERRO - FINANZA ALLA SEDE DEL CALCIO PADOVA

PADOVA. Padova in Lega Pro con logo, marchio e trofei. Questo il sogno dei tifosi biancoscudati, che potrebbe realizzarsi grazie all’ultimatum del sindaco Massimo Bitonci che ieri, dopo aver incontrato Simone Perazzolo, (il legale del Calcio Padova 1910), ha fatto approvare in giunta l’accordo che prevede la cancellazione del debito contratto dalla società di Penocchio con l’amministrazione (circa 320 mila euro) in cambio di denaro contante e cimeli storici. Bitonci, la settimana scorsa, aveva intimato alla vecchia società, ora inattiva, di chiudere la vicenda del debito, altrimenti avrebbe presentato lui stesso istanza di fallimento in tribunale. La presa di posizione di Bitonci è stata vincente, a quanto pare.

Il patto, infatti, (la delibera porta la firma dell’assessore allo sport, Cinzia Rampazzo), prevede la restituzione di una parte e dei debiti per gli affitti e le utenze mai pagati per l’utilizzo degli stadi Euganeo e Appiani in denaro. Più la restituzione del nome, del simbolo e le memorabilia (coppe, trofei).

La proprietà dell’Acp 1910 si è impegnata a versare nelle casse di Palazzo Moroni 150 mila euro in tre rate da 50mila euro ciascuna. La prima entro 180 giorni dall’ufficialità dell’accordo, la seconda entro 18 mesi e infine la terza entro 36 mesi. Bitonci, comunque, ha preteso di fissare una scadenza. Se entro il 30 settembre non sarà avvenuta la restituzione del nome e del simbolo e non sarà partito il bonifico della prima rata, sarà lo stesso Comune patavino a presentare istanza di fallimento. La speranza dell’amministrazione è che la restituzione del logo e del nome avvenga prima di settembre così da poter cedere in comodato gratuito alla Biancoscudati Padova il vecchio logo e permettere al club di iscriversi al campionato di Lega Pro con la vecchia denominazione. Sul fronte Acp 1910, l’accordo con il Comune consentirebbe di superare la soglia del 60% dei creditori e dare il via alla ristrutturazione del debito come prevede l’articolo 182bis della nuova legge fallimentare. Un lieto fine dopo una stagione amarissima? La storia del vecchio Calcio Padova, purtroppo, è ancora tutta da scrivere, a prescindere dalla riuscita o meno del piano di ristrutturazione del debito. La procura padovana sta indagando anche per una presunta evasione fiscale e una possibile distrazione di fondi da parte degli amministratori del club del presidente Penocchio. Reati penali che non si possono cancellare con un semplice concordato.

 

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