Cestaro, l’ora della verità Ecco perché deve vendere

PADOVA. Quella odierna si annuncia come una giornata cruciale per Marcello Cestaro, che da un lato deve arrivare ai titoli di coda dell’infinita telenovela sul Calcio Padova e dall’altro sarà impegnato, a partire dalle 17.30, nella cerimonia di inaugurazione del nuovo ipermercato Emisfero all’interno di un centro commerciale di 22 mila mq. in via De Gasperi a Bassano del Grappa, cerimonia riservata alle autorità e ad un ristretto numero di invitati (l’apertura ufficiale al pubblico è domani). Anche ieri non si sono registrate novità per quanto riguarda la trattativa in piedi con un paio di aziende lombarde disponibili a parlare dell’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Spa biancoscudata. Quanto a Claudio Coli, l’imprenditore titolare del “Melograno” di Santarcangelo di Romagna, dove si lavorano e si trasformano le colture orticole in insalate pronte per l'uso, è praticamente fuori gioco: Cestaro lo ha fatto capire nel colloquio avuto con il sindaco Ivo Rossi lunedì pomeriggio, a Palazzo Moroni. Coli, consigliere del Padova con una quota dell’1%, ha sempre parlato di un personaggio alle sue spalle disposto ad acquisire l’intero club, senza rivelarne l’identità. Il sospetto è che si tratti di Giambattista Pastorello, già alla guida della società veneta ai tempi di Giussy Farina, sul finire degli anni Settanta. Il cavaliere non ne vuole sapere.
È dal faccia a faccia con i rappresentanti della cordata lombarda, piuttosto, che la triade delegata a condurre il non facile negoziato (Lorenzo Cestaro, il direttore finanziario Unicomm Walter Pulcini e il manager Luca Baraldi) spera di ricavare molto: un’intesa che possa alleggerire sensibilmente l’impegno economico del gruppo nel calcio, con Cestaro che resterebbe ancora presidente, ma azionista di minoranza.
I francesi su Unicomm. Nonostante il fitto, e comprensibile, riserbo di questi giorni, qualche indiscrezione importante esce comunque da Dueville. Mediobanca avrebbe ricevuto un preciso mandato dalla proprietà del colosso della grande distribuzione, i cui utili nel 2013 sarebbero diminuiti sensibilmente avvicinandosi allo “zero”: trattare la cessione dell’intero gruppo o di pezzi di esso. E questo perché si sarebbero fatti avanti concorrenti del settore europei, sembra francesi (Carrefour o Auchan?), pronti a mettere sul tavolo una vagonata di milioni di euro. Unicomm, che ha fatturato quasi 2 miliardi nel 2012, avrebbe una quotazione oscillante fra i 250 e i 300 milioni. Chi è interessato a subentrare avrebbe posto, comunque, una condizione: liberarsi da tutti gli impegni extra, calcio e basket in primis. Ecco perché Cestaro sta cercando acquirenti per il Padova, dove ha speso e continua a spendere troppo. La necessità di tagliare i costi è imposta anche da questo aspetto non trascurabile, senza contare i pesanti investimenti effettuati (terreni attorno allo stadio Euganeo e l’ipermercato di Bassano, appunto, per cui si sono attesi più di 20 anni), che rischiano di non portare i frutti sperati (c’è da vincere la concorrenza dell’altro centro commerciale, il Grifone, aperto nella città vicentina).
Da Serena a Cutolo. In questa situazione di immobilismo, si deve parlare anche di questioni tecniche. Nessun problema di iscrizione al campionato di B (il termine scade sabato 29), per quanto riguarda l’allenatore entra nella lista dei papabili Michele Serena, esonerato quest’anno dallo Spezia, che aveva riportato in B, e legato ai liguri da un contratto sino al 30 giugno 2014. Il giocatore più richiesto resta Aniello Cutolo: il Pescara potrebbe “bruciare” il Palermo, ma il Padova chiede 500 mila euro per mollarlo. Non uno di meno.
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