Ciclismo, tifiamo per l’unico team padovano

Il patron Levorato lancia la stagione del Work Service Brenta: «Puntiamo ai maggiori traguardi»

PADOVA

Presentato ufficialmente domenica al Palalì all’Arcella il Team “Work Service Brenta”, alla presenza del neo professionista Filippo Fortin e di Bruno Capuzzo, presidente della Federciclismo veneta. Appuntamento condotto da Moreno Morello, con il contributo di Alessandro Fabretti, giornalista Rai e dell’affascinante madrina Svetle Simeonova. Una festa speciale, animata dagli intermezzi musicali della Country Band House Of All. Sono ben 19 gli atleti che compongono l’unica formazione “made in Padova”, con una triade di direttori sportivi del nord-est: il trevigiano Marco Gemin, il trentino Pier Gianasi ed il padovano Stefano Carletto. Sono 8 gli atleti riconfermati per la stagione in corso: i pluri-tricolori Riccardo Donato e Matteo Alban, Rosario Carruba, Mattia Mazzocco, Tommaso Ceccato (Juniores); Cristian Aretino, Mattia Milanese, Cristian Carraro (Under 23). Nuovi invece: Simone Speciale, Mattia Bortolato, Federico Dalla Fontana ed i primi anni Elia Albanese, Lorenzo Ciaghi, Ian Colisnicenco, Giovanni Fornasiero, Riccardo Speciale, Daniele Varotto ed i due atleti ciclocrossisti Nadir Colledani e Simone Velasco. Le biciclette che verranno utilizzate saranno le specialissime De Rosa, modello King RS in versione carbonio opaco con ruote Ursus, mentre il campione italiano strada, Riccardo Donato, si avvarrà di una specialissima livrea tricolore. Formazione che si presenta sulla scena ciclistica come una vera e propria corazzata, pronta a dare grosse soddisfazioni. Patron Massimo Levorato, nel suo intervento, è chiaro: «Abbiamo allestito una formazione decisamente competitiva e sotto la preziosa guida tecnica di Marco Gemin sono convinto che i nostri ragazzi riusciranno ad ottenere risultati prestigiosi. Mi auguro innanzitutto di ripetere le brillanti prestazioni della scorsa stagione e se possibile di compiere un ulteriore salto di qualità. Con due talenti come Donato e Alban, abbiamo il dovere di puntare ai grandi traguardi nazionali ed internazionali, portando il nostro contributo alla causa azzurra. Il mio sogno è quello di vedere i nostri ragazzi salire su qualche podio importante a livello internazionale. Ma forse sbaglio a parlare di sogno, è più giusto dire che si tratta di obiettivi concreti».

Livio Fornasiero

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