Cinque anni per aver bastonato l'arbitro

Squalifica di 5 anni a un sedicenne del Salboro per l'aggressione durante la partita in casa contro il Maserà
Calci e pugni all’arbitro. Non è successo in uno dei tanti campi caldi del calcio dilettanti, ma in una partita dei campionati giovanili. In Salboro-Maserà, valida per il campionato provinciale juniores, dunque giocata da ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni. A darle, un giocatore del Salboro, Monsef Badag, nato in Italia da genitori del Marocco. A prenderle, un arbitro di Chioggia, uno dei tanti Boscolo della sezione veneziana dell’Aia. Episodio gravissimo, e per il quale il giudice sportivo della Federcalcio di Padova, Stefano Armellini, ha già deciso di usare la tolleranza zero. Per il giocatore del Salboro è in arrivo una squalifica di cinque anni, dunque fino al 2013. Il massimo che un giudice sportivo possa infliggere.


Partita folle, conclusa addirittuta dieci minuti prima del tempo regolamentare con la quarta espulsione nelle file del Salboro (un espulso anche nel Maserà). In quel momento il Maserà stava vincendo 4-1, risultato con cui la gara sarà omologata. Più di un testimone ha riferito che l’arbitro «non è stato in grado di gestirla». Nella concitazione generale (nel secondo tempo «quasi una caccia all’uomo»), la reazione altrettanto incontrollata di Badag, avvenuta «dopo l’espulsione di un suo compagno di squadra». Nel rapporto di gara l’arbitro di Chioggia scrive di essere stato aggredito una prima volta in campo, ma dice di aver ricevuto «i calci e pugni anche nello spogliatoio ad animi calmati». Non pago, il sedicenne del Salboro ha tirato contro Boscolo anche «una bottiglia d’acqua minerale». Una reazione a freddo ancora più incomprensibile della precedente, e le cui conseguenze potevano essere più gravi, scrive il giovane arbitro veneziano, senza «il fattivo intervento dei dirigenti».


Neanche l’unico raptus della partita. Nel mirino del giudice sportivo è finito difatti anche un altro giocatore del Salboro, Michele Bassan, che dopo l’espulsione «reagiva sputandomi addosso». Per lui in arrivo una probabile squalifica di sei mesi. Giornata nera. Mai in tutti i campionati, dall’inizio della stagione, era scattata quest’anno una squalifica di cinque anni. Ma anche punta di un iceberg già visibilissimo nel lungo elenco di sanzioni disciplinari, quasi un record, prese dalla Federcalcio provinciale in materia di calcio giovanile.


Inutile dire che l’episodio di Salboro-Maserà ha già scosso l’ambiente della Salboro sportiva. Che non è certo una piazza calcistica «a rischio», e anzi in questo periodo sta vivendo con entusiasmo l’ottimo campionato della sua squadra maggiore, seconda nel campionato di Terza categoria. «Siamo molto rammaricati», dice per tutti il coordinatore del settore calcio Giovanni Ceranto, presente alla partita da spettatore. «Prima di commentare preferisco leggere la sentenza e le motivazioni - aggiunge e spiega - L’episodio comunque non mette in buona luce la società, che tiene e insegna certi valori. Per noi è una grossa botta al nostro progetto educativo. Siamo contrari all’operato di questi ragazzi, e prenderemo provvedimenti nei loro confronti».

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