Cittadella incerottato sfida il Trapani ma Diaw e Branca sono pronti al rientro

L’allenatore Venturato: «Non dobbiamo pensare a chi non c’è, chi andrà in campo saprà farsi valere in Sicilia»
colucci foto er spezia cittadella diaw
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A Trapani con i cerotti. Ma anche con tanta voglia di tornare a correre dopo essere scivolati al nono posto, e di dare così un seguito alla tradizione che vede il Cittadella sempre in gol allo stadio Provinciale. Roberto Venturato è partito ieri verso le 9, lasciando il Tombolato senza l’abituale seduta di rifinitura: destinazione aeroporto di Venezia. Ha portato sé 20 uomini: non potrà contare sugli squalificati Adorni, Benedetti e Ghiringhelli, sugli infortunati Vita (contrattura al polpaccio sinistro) e Camigliano (sciatalgia), né su D’Urso, colpito da un forte virus influenzale. Per far fronte all’emergenza difensiva è stato convocato anche Rosa, centrale della formazione Primavera. La buona notizia è che Diaw e Branca, tenuti precauzionalmente a riposo contro il Benevento, sono invece pienamente recuperati.

«La nostra rosa ci mette comunque in condizione di schierare una formazione valida», afferma il tecnico. «Ci mancano due centrali per squalifica e uno per infortunio, ma anche Pavan all’occorrenza può ripiegare indietro, in più abbiamo portato Rosa. Io sono sereno, non dobbiamo pensare a chi non c’è».

Si arriva a questa partita poche ore dopo la chiusura del mercato di riparazione e gli addii a Vrioni e Celar. Ha qualche rammarico legato a questi due giovani che non sono sbocciati e ritiene l’organico a posto con l’arrivo di Stanco? «La rosa era già costruita con logica e identità. Vrioni ha pagato un inizio di stagione travagliato, in cui ha fatto i conti con la pubalgia che si trascinava dall’anno precedente, mentre Celar ha giocato diverse partite, segnando anche al Trapani nella gara d’andata. Entrambi hanno qualità e dispiace di non averli messi nelle condizioni di esprimerle, ma nel calcio succede. La scelta di lasciarli andare è legata esclusivamente al numero dei giocatori che avevamo, per poter lavorare al meglio con tutti».

L’attenzione adesso va rivolta al Trapani, penultimo ma in ripresa e molto diverso da quello piegato 2-0 all’andata. «Mi ha sempre dato l’idea di essere una buona squadra. Non voglio entrare nei problemi che può aver avuto e che hanno portato all’esonero di Baldini, ma da subito mi aveva colpito per il modo di stare in campo. Il cambio di allenatore ha portato nei giocatori quell’attenzione in più che ha consentito loro di iniziare bene il girone di ritorno superando l’Ascoli e pareggiando a Venezia. È una squadra di grande fisicità».

Con Castori com’è cambiata? «Castori è un allenatore molto essenziale nel suo modo di vedere il calcio, e che ha esperienza e capacità. In queste ultime due giornate ho visto un Trapani che “gioca” e che ha entusiasmo e crede in quello che fa».

Entrambe le squadre arrivano alla partita arrabbiate con gli arbitri. «Ma noi dobbiamo pensare a conquistarci le cose in campo, senza pensare ad altro». Il pericolo numero uno, Pettinari, 10 gol sin qui, potrebbe partire dalla panchina perché non al meglio. «Pettinari è sempre stato un grande talento, ma con la maturità sta esprimendo al massimo le sue capacità. E non c’è solo lui, penso a giocatori come Biabiany ed Evacuo in attacco e a Luperini, Taugourdeau e Coulibaly a centrocampo». —



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