Cittadella, niente Inter Il “no” arriva dal Benevento e da un arbitro... distratto
L'anno scorso il sogno granata si era avverato: approdo agli ottavi di finale di Coppa Italia e palcoscenico prestigioso l'Olimpico di Roma, per la sfida (poi persa 4-1) con la Lazio. Dodici mesi dopo il Cittadella si ferma a Benevento, sconfitto al quarto turno della stessa manifestazione, e fallisce la chance di presentarsi alla Scala del calcio, lo stadio Meazza di Milano, per affrontare l'Inter il prossimo 13 gennaio. I campani infliggono una nuova delusione alla squadra di Venturato: sono stati gli ultimi ad averla battuta in campionato, il 25 settembre al Tombolato, perché poi da lì in avanti sono arrivati ben otto risultati utili di fila, che hanno proiettato Iori & C. sul terzo gradino della classifica di Serie B. Fuori, dunque (e nessuno ne fa un dramma), ma con il rammarico giustificato di essere incappati in un'altra direzione arbitrale sciagurata: nel primo tempo, infatti, è stato negato un rigore solare e un fallo grave di Tello ai danni del centrocampista Maniero (gomitata al volto) non è stato sanzionato con il “rosso” diretto. Episodi che, se “letti” dal signor Dionisi nella maniera corretta, avrebbero probabilmente impresso ben altra impronta alla gara. Arbitraggio a parte, la versione-bis del Citta, con in campo due soli protagonisti della vittoriosa partita contro la Salernitana, ha validi motivi per recriminare sull'opportunità mancata e per un proprio errore pagato caro dopo la mezz'ora della ripresa. La supremazia territoriale espressa nei primi 45' avrebbe dovuto portare gli ospiti (ieri in maglia bianca) a “bucare” in qualche modo la porta di Montipò, invece il difetto più vistoso emerso alla distanza è stata la povertà di conclusioni davvero pericolose. E il Benevento, dopo aver subìto a lungo, in una ripartenza ben riuscita ha piazzato il colpo del ko.
RIGORE ED ESPULSIONE
Con Ghiringhelli e Frare unici confermati dell'undici che aveva surclassato la Salernitana, Venturato ha dato spazio, giustamente, a quelli che considera gli altri “titolari” del gruppo, compresi i due Luca Maniero (portiere e mezzala). Bucchi, falcidiato dalle assenze, è partito invece con quattro/undicesimi della formazione che aveva pareggiato a Palermo. Inevitabile il dazio da pagare di fronte alla migliore organizzazione dei padovani, scattati subito bene dai blocchi e che dopo 7' si sono visti negare un penalty netto: Settembrini ha verticalizzato in area per Siega, pronto al cross per Scappini, e pallone intercettato da Volta, in scivolata, con il braccio sinistro, allargato rispetto al corpo. Incomprensibile la decisione del fischietto abruzzese di far proseguire, come se nulla fosse. Per dire quanto sia stato superiore il Citta nella frazione iniziale, basti annotare che il primo intervento di Maniero I è stato effettuato al 29', respingendo in tuffo un destro di Buonaiuto. Al 37' Tello, nel tentativo di liberarsi di Maniero II, lo ha colpito in corsa due volte, la seconda con una gomitata alla fronte, stendendolo. Un intervento da espulsione, e Dionisi neppure lo ha ammonito...
CALO NELLA RIPRESA
Dopo l'intervallo il Cittadella ha dovuto inevitabilmente fare i conti con la crescita degli uomini di Bucchi e con i limiti di tenuta fisica di chi, fra i granata, ha giocato di meno sin qui. Poi l'uscita di Ghiringhelli (infortunato) e quella di Frare (scelta prudente in vista di Cremona) hanno comportato un rivoluzionamento della retroguardia, con il giovane Dalla Bernardina e Bussaglia schierati nel quartetto davanti a Maniero I. Proprio Dalla Bernardina, su angolo di Maniero II, è saltato benissimo al centro dell'area campana, incornando un pallone che probabilmente sarebbe entrato se non fosse stato corretto in rete da Scappini, in fuorigioco (23'). In precedenza Maniero I si era esibito in una paratona respingendo con il corpo la conclusione ravvicinata di Ricci, su cross di Tello, unica vera palla-gol creata sin lì dal Benevento (10'). Dalla panchina il tecnico dei campani ha gettato nella mischia Bandinelli, decisivo al 32': Bussaglia ha perso il contrasto a centrocampo proprio con il neo-entrato, che ha scambiato con Asensio a sinistra, assist rasoterra e facile conclusione entro l'area di piatto, tra palo e portiere, dello stesso Bandinelli, che aveva già risolto il match di campionato con il Perugia al 90', salvando la panchina del suo allenatore. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova