Cittadella. Polemiche sull'arbitro che fa i campi per il Livorno

Emilio Ostinelli di Como: è il direttore di gara della partita con il Livorno, persa dal Cittadella per 3-0. E' stato contestato per due decisioni che hanno favorito la vittoria dei toscani. Ma, nel paese dei "conflitti d'interesse", ne spunta un altro: lavoro come dirigente della "Lamonta sport", azienda che produce campo di calcio in erba sintetica per Milan, Empoli, Reggina e una società satellite del Livorno
CITTADELLA
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Il calcio di serie B continua a offrire motivi di stupore che la metà bastano. L'ultimo riguarda l'arbitro di Livorno-Cittadella, Emilio Ostinelli di Como, quello che domenica il Cittadella ha pesantemente contestato per i due episodi che vedete riassunti qui sopra nei fotogrammi di Telenuovo. Episodi che hanno senz'altro finito per penalizzare la squadra di Claudio Foscarini, poi sconfitta 3-0, e provocato anche l'espulsione per proteste del suo direttore generale Stefano Marchetti.


Rigore.
Sullo 0-0 l'arbitro (e il suo assistente) non ha visto un'uscita con le mani del portiere del Livorno nettamente fuori dall'area. E sempre sullo 0-0 non ha visto nemmeno il macroscopico mani in barriera di Iori, ironia della sorte ex del Cittadella. Nel primo caso era da espellere il portiere, nel secondo c'era rigore a favore del Citta. E in tutti e due i casi, sbagliando, non si scappa che Ostinelli abbia finito per favorire il Livorno e penalizzare la squadra granata, già penalizzata di suo e al penultimo posto in classifica.


Satellite.
Un arbitro che sbaglia? Non c'è niente di strano, sono cose che succedono tutte le settimane. E difatti non sono mica i due errori di Ostinelli quelli che stupiscono. A destare curiosità è semmai il fatto che l'arbitro di Livorno-Cittadella, 31 anni, di mestiere faccia il dirigente di un'azienda, la Limonta Sport con sede a Cologno al Serio (Bergamo), che produce campi da calcio in erba sintetica. Ne ha realizzati tanti in Italia, e anche per società di calcio professionistiche come il Milan o l'Empoli e la Reggina che giocano come il Cittadella in serie B. Bene: tra tutti questi campi in erba sintetica, la Limonta ne vanta anche due costruiti a Livorno: uno per la società Armando Picchi e l'altro per la Collesalvetti. Che è una società giovanile con legami talmente stretti con il Livorno da esserne considerata una società satellite, anzi di più: è praticamente parte della società stessa.


Ammissione.
Un po' anomalo, no?, che un arbitro che ha rapporti di lavoro con una società di calcio sia designato a dirigerne le partite. Tantopiù un Livorno in crisi di risultati, che non vinceva in casa dal 25 aprile, e che fino alla partita con il Cittadella era oltretutto decisamente in credito quanto ad arbitraggi: con il Siena, per esempio, gli avevano segnato un gol irregolare, mentre con il Vicenza gliene avevano annullato uno buono. Fino a domenica, appunto. Ora, con i due «mani» non visti al Cittadella, dovrebbe aver pareggiato i conti. Non così il Citta, che non si consola certo per il 5 in pagella affibbiato all'arbitro dalla Gazzetta dello Sport. Nè per l'onesta ammissione di Iori a fine partita. «E' vero - ha detto l'ex - il rigore poteva starci».


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