Coffee Petrarca, il portiere Moretti convocato nella nazionale degli Usa

PADOVA. Bella soddisfazione per l'Italian Coffee Petrarca e per il suo portiere Diego Moretti: l'ex Cobà, infatti, è stato convocato in Nazionale USA per un raduno, che si svolgerà in Croazia tra fine febbraio ed inizio marzo. Nella giornata di giovedì sono state diramate le convocazioni e Moretti è stato selezionato dal Ct statunitense grazie alla sua doppia cittadinanza, da ricondurre alle origini della mamma nativa proprio di New York. Classe 1982, il possente estremo difensore non nasconde la soddisfazione per questa chiamata, per certi versi un po' inaspettata: «Sono davvero emozionato per questo riconoscimento al mio lavoro. Tagliare questo traguardo quasi a 38 anni mi gratifica enormemente e cercherò di sfruttare al massimo la possibilità. In primis mi sento in dovere di ringraziare il presidente del Petrarca Morlino e il mister Giampaolo, se non mi avessero dato l'opportunità di giocare in A/1 non staremmo qui a parlare della convocazione. Mi hanno dato fiducia fin dal primo giorno e gli devo tanto. In questi anni ho fatto molti sacrifici, ho sempre dato il 100% per ogni squadra di cui ho fatto parte e adesso parlare di Team USA è pazzesco.»

Tanta gavetta per l'estremo difensore marchigiano (che durante l'estate gestisce un B&B a Las Palmas), la scorsa estate la grande chiamata dalla massima serie a cui è stato impossibile dire di no: «Siamo un gruppo nuovo, nessuno di noi l'anno scorso era in A/1. Ho giocato tanto nelle serie minori e penso di essermi guadagnato col sudore della fronte il palcoscenico più importante in Italia. Stiamo lottando per una salvezza che sarà difficilissima da ottenere, daremo tutto per permettere alla società di restare in questa categoria d'èlite.»

Per Moretti il pensiero del ritiro è ancora un'idea lontana: «Paradossalmente sto meglio adesso rispetto a dieci anni fa. Sono sempre tranquillo tra i pali, la pressione della partita la sento nel modo giusto e sono tutte peculiarità conquistate col passare degli anni. Riesco ad affrontare le gare con il giusto mix per fare bene, ad appendere i famosi "scarpini al chiodo" ancora non ci penso». —

Lorenzo Aluigi

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