Da studente a prof, Pantano di nuovo in pista

PADOVA. Sono lontani i tempi in cui papà Giuseppe lo faceva allenare in kart a 6 anni nel piazzale del consorzio agrario di Candiana. Ora Giorgio Pantano di anni ne ha 36 e del mondo delle corse conosce vizi e virtù: nei kart ha vinto più di Ayrton Senna, nelle monoposto (in Gp2) ha battuto piloti del calibro di Lewis Hamilton e ha disputato anche mezza stagione di Formula 1 con la Jordan. Ora il pilota padovano torna alle origini con un suo junior team di kart. La Bhai Tech, casa prestigiosa per cui Pantano corre nella categoria Gt, ha deciso di affidargli la gestione di una squadra in cui allevare i giovani piloti dagli otto anni in su. «Traiettorie, telemetrie, gestione dei dati. Penso di poter usare la mia esperienza per far crescere i bambini che si mettono alla guida di un kart. Con questo impianto si può creare una vera “accademia”», dice con entusiasmo Giorgio Pantano.
Il progetto della Bhai Tech (casa già presente in Formula Renault, Gt e Endurance) è ambizioso e proprio per questo i dirigenti hanno deciso di schierare un nome pesante come quello di Pantano.
«Per capire la validità del progetto bisogna sapere come funziona in genere nel mondo dei kart» spiega Pantano. «Solitamente quando un genitore trova un team per il proprio figlio, diventa poi anche una specie di manager e istruttore perché nelle squadre non esiste una figura in grado di seguire passo-passo la crescita di un pilota. Il mio ruolo, invece, sarà proprio questo: insegnare loro il modo in cui affrontare i tracciati, leggere le telemetrie e soprattutto come affrontare le cose belle e brutte di questo mondo».
Al progetto prenderà parte un altro big del mondo dei kart, sempre padovano: Dino Chiesa, ex trainer di Lewis Hamilton e Nico Rosberg ai tempi della Crg. «Lui mi ha fatto crescere quando ero bambino. Ha messo a disposizione la sua esperienza per dare profondità a questo progetto». Lo Strakka Bhai Tech di Chiesa sarà la naturale prosecuzione del Giorgio Pantano Junior Kart Team (che milita nella categoria 60 minikart). C’è un po’ di Padova anche nei telai usati, tutti marchiati Zanardi.
«Il mondo dei kart è cambiato» evidenzia Pantano. «È tutto molto più professionale. Per questo servono figure in grado di dare consigli professionali. Oggi io credo di poter indicare la strada giusta a un giovane. Credo di poter insegnare a portare pazienza, a non fare scelte avventate, ad agire sempre nel nome del futuro. Ai genitori, invece, dirò di volta in volta fino a dove possono arrivare i loro figli». Attualmente Pantano ha già quattro piloti in gestione: tre italiani e un inglese.
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