Dodici nuove pedane per l’Accademia Comini

Nasce dopo vent’anni la nuova palestra in via dei Colli dove potranno allenarsi cento schermidori
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INAUGURAZIONE CENTRO SCHERMA COMINI. ANDREA BORELLA, FRANCESCA BERTOLIZZI
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INAUGURAZIONE CENTRO SCHERMA COMINI. ANDREA BORELLA, FRANCESCA BERTOLIZZI

PADOVA. Il sogno è diventato realtà. Specialmente grazie alla collaborazione attiva tra pubblico e privato, portata avanti prima da Flavio Zanonato-Ivo Rossi e oggi da Massimo Bitonci con il patròn del Gruppo Alì, Francesco Canella. Stiamo parlando dell'inaugurazione in via dei Colli, sopra il supermercato aperto quattro mesi fa, della nuova palestra comunale per la scherma e gestita dall'Accademia Comini guidata dai maestri Francesca Bortoluzzi (medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atlanta del 1996) e dal campione Andrea Borella. La Comini oggi è frequentata da cento allievi schermidori. In prima fila anche Irene Camber, la padovana di origine dalmata-triestina che oggi abita a Lissone e che nel 1952, alle Olimpiadi di Helsinki, conquistò la medaglia d'oro di fioretto. A testimoniare il collegamento tra passato e futuro tutti gli invitati presenti (oltre 150) sono stati accolti con le spade rivolte verso l'alto dai giovani campioni della Comini, come Alberto Dei Rossi, Martino Manzato, Marco Camporese e Luca Castelli. La nuova palestra, progettata dal decano degli architetti, Guido Visentin, presenta 12 pedane, tutte dotate di apparecchiature elettroniche e di tutti i servizi necessari per mandare avanti un impianto sportivo all'avanguardia. La nuova Comini è stata benedetta da don Fabio, parroco di Brusegana ed è stata inaugurata con una serie d'interventi, in particolare quelli di Giorgio Scarso (presidente nazionale della Federazione Nazionale della Scherma), Andrea Cipressa (commissario tecnico della squadra del fioretto alle Olimpiadi di Rio De Janeiro), Antonio De Danieli (presidente della Comini).

«Innanzitutto ringrazio tutte le amministrazioni comunali, che si sono avvicendate a palazzo Moroni negli ultimi vent’anni, da quando ho acquistato il terreno dove adesso è nata la palestra» ha detto Francesco Canella. Subito dopo si è tenuta la tavola rotonda, moderata da Stefano Edel, sul tema «Quando pubblico e privato realizzano i sogni». Tra gli interventi più efficaci quello di Gianfranco Bardelle, presidente regionale del Coni. «La realizzazione di un impianto sportivo è sempre un evento con un grande impatto sociale. Nel Veneto, nel solo settore sportivo lavorano 50.000 famiglie e la costruzione di impianti sportivi rappresenta il 3% del Pil regionale».

Felice Paduano

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