«È un gol per Melita e mia moglie»
CREMONA. Pare di rivedere le immagini di un grande passato, di quando, proprio loro due, a suon di gol trascinavano il Portogruaro in Serie B. Marco Cunico inventava, Cristian Altinier finalizzava. Sono passati anni, ma l’intesa tra i due non è svanita e, anzi, allo Zini è diventata fondamentale. Altinier, dopo aver siglato il suo terzo gol stagionale con un colpo di tacco sul perfetto assist del capitano, ha messo il pollice in bocca, un po’ come fa Francesco Totti, dedicando la rete alla figlia Melita, nata da poche settimane: «Inevitabilmente la dedica va a lei e a mia moglie», le parole dell’attaccante. «È il primo gol che faccio da quando è nata, e il pensiero va a loro».
Dopo un periodo non facile, dopo qualche panchina inaspettata, Altinier è tornato decisivo in una delle gare, sulla carta, più difficili: «Non mi aspettavo di giocare all’inizio, lo ammetto, ma spesso il mister nasconde le carte in settimana, ed è per questo che il famoso “farsi trovare pronti” non è affatto una frase fatta. Anche l’anno scorso in avvio di stagione avevo segnato poco, ma avevo saltato le prime gare perché, dopo essere arrivato a fine agosto all’Ascoli, ero in ritardo di condizione. Quest’anno non so cosa sia successo: alcune volte ti capitano tante palle giocabili, in altre gare non ne vedi nemmeno una. Oggi (ieri, ndr) il gol è arrivato, e aiuta sicuramente anche me, oltre che la squadra: stiamo prendendo la giusta consapevolezza, fare una prestazione del genere su un campo come questo non può che darci morale per il futuro».
Tra i migliori è stato proprio l’assist-man: Cunico, nonostante la gara potesse presentarsi difficoltosa, tra la marcatura a uomo di Gargiulo e il gran traffico davanti all’area di Ravaglia, è diventato uno dei protagonisti. «La gara non è stata facile, e andare in svantaggio subito poteva farci perdere la calma», le parole del capitano. «Abbiamo cercato di giocare, la prestazione è stata più che positiva e il merito è di tutti, non solo mio: se siamo in undici a giocar bene, i risultati si vedono. Prima o poi, anche ad una difesa schierata capita di doversi aprire, e qualche varco lo si può trovare. Ci sono stati due momenti non facili per noi: il primo quando abbiamo preso il gol, per qualche minuto ci siamo innervositi visto che lo svantaggio è arrivato in maniera un po’ casuale, e il secondo quando la Cremonese ha cercato di lasciar perdere il gioco e pensare, invece, a prenderci a pedate, con un intervento su Neto che sarebbe stato da cartellino arancione. Alla lunga il bastone l’abbiamo usato anche noi, e siamo stati più bravi di loro». (fra.co.)
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