Elezioni Crv, sfida Innocenti-Bortolato
MOGLIANO. Fra 24 ore il Veneto ovale, non più Civ ma Crv dopo lo scorporo dal Friuli, avrà il suo primo presidente in questa nuova veste: alle 10 all’Istituto Astori di Mogliano, sede dell’Accademia dei talentini del rugby, i 68 club del Veneto con una dotazione di 12mila schede voteranno fra l’uscente Roberto Bortolato (da 12 anni in sella) e lo sfidante Marzio Innocenti chi governerà il “Galles d’Italia” di questo sport per 4 anni. Praticamente uno spin-off delle elezioni federali di settembre quando Alfredo Gavazzi è diventato presidente Fir dopo 16 anni di regno di Giancarlo Dondi contro lo sfidante Amerino Zatta di Treviso e il clima di campagna elettorale è rimasto vivo (e qualcosa di più) sino ad oggi. Rispetto al 2008 quando Bortolato battè il padovano Giacomo Lorello con una percentuale di 60/40, stavolta è lui a dover cercare di sgretolare una maggioranza annunciata di preferenze per l’ex capitano azzurro. Voti ribaditi l’altra sera nel raduno dei presidenti di club a Monigo dove l’alleanza delle società (Benetton, Petrarca,Rovigo in primis) s’è formata. «Sono convinto di un testa a testa» dice Bortolato che dice di partire da una base di 4mila preferenze «Credo che il programma sposterà qualcosa. Chiunque vinca dovrà ricompattare il Veneto. Io dodici anni li ho fatti, non ho sentito nessuno parlare di pecche sul mio lavoro» e glissa totalmente sulle accuse apparse recentemente di favori in cambio di voti. È tranquillo Innocenti: «La nostra sarà la vittoria di un gruppo che ha unito il Veneto ovale. In quanto a previsioni, sono solo in attesa del gong dell’arbitro. I voti si sa non si pesano, si contano». La novità in 9 mesi di competizione è il dialogo anche duro fra club e avversari come non avveniva da lustri. C’è poi la Benetton che pur sconfitta a settembre, ha però ottenuto “l’ascolto” e parte di ciò che chiedeva da Gavazzi. In questa veste, diciamo così, di “lotta e di governo” ha ribadito la lealtà al patto dei club veneti e a Innocenti. Comunque vada domani, non si tornerà indietro: i club hanno scoperto di condividere problemi irrisolvibili in solitario e la necessità di servizi e formazione. Crv e Fir dovranno costruire assieme.
Fabrizio Zupo
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