Follia ultrà: Genoa-Siena sospesa 45’

Rossoblù costretti dai tifosi a togliersi le maglie. Via Malesani, arriva De Canio
Giuseppe Sculli (n.81) parla con i tifosi del Genoa che stanno protestando, 22 aprile 2012, allo stadio Luigi Ferraris di Genova durante Genoa-Siena. ANSA/LUCA ZENNARO
Giuseppe Sculli (n.81) parla con i tifosi del Genoa che stanno protestando, 22 aprile 2012, allo stadio Luigi Ferraris di Genova durante Genoa-Siena. ANSA/LUCA ZENNARO

GENOVA. La follia ultrà a Marassi, teatro di una contestazione senza precedenti nel calcio italiano. Dopo il quarto gol realizzato dal Siena (la partita finirà 1-4), una frangia estrema della tifoseria del Genoa ha abbandonato la gradinata ed ha fatto irruzione nei distinti, dando vita a un fitto lancio di fumogeni ha costretto l’arbitro a sospendere il match, all’8’ della ripresa. A nulla è valso l’intervento del capitano Marco Rossi prima e del presidente Preziosi. A fatica i giocatori del Siena sono riusciti a rientrare negli spogliatoi, poi un altro colloquio con Rossi con la richiesta dei tifosi ai giocatori di togliersi le maglie e di abbandonare il campo. Dopo altri 10’ lo stesso capitano ha raccolto le casacche da consegnare ai supporter ma l’intervento di Sculli, in lacrime, ha scongiurato il gesto: «Mi sento questa maglia addosso, non me la tolgo», spiegava l’attaccante ai tifosi, che infine hanno acconsentito alla ripresa della gara. Frey intanto parlava con la Nord, orfana dei tifosi più caldi.o. La partita è ricominciata alle 17, dopo quasi 50 minuti di sospensione. Ed è ripresa in un clima a dir poco surreale: i contestatori hanno continuato a cantare con le spalle voltate al campo, mentre il tecnico Alberto Malesani (da mesi nel mirino) è rimasto immobile e muto in panchina; in serata arriverà la notizia del suo esonero, con la squadra affidata a Gigi De Canio.

«A questo punto che ci venga squalificato il campo così andremo a giocare fuori in maniera più serena», il duro commento del presidente Preziosi «un centinaio di persone non possono compromettere l’esito di un campionato, spero che finiscano in galera». Il questore Massimo Mazza critica però l’atteggiamento dei vertici del club: i giocatori non avrebbero mai dovuto togliersi le maglie, è stata una decisione della società. Mai fare un gesto così». «Vergogna, vergogna, vergogna», scandisce il presidente del Coni Gianni Petrucci mentre Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, parla di «Pagina bruttissima che ci fa tornare indietro» e annuncia pesanti sanzioni disciplinari. «Certi pseudo-tifosi fanno i deliquenti e si sentono padroni, non si può andare avanti così», conclude Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori.

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