«Francia-Brasile, finale con il trucchetto»

PARIGI (Francia). Non passa mai inosservato "roi Michel". Anche da squalificato - non potrà ricoprire cariche ufficiali fino al 2019 - l'ex presidente dell'Uefa non si tira indietro. E - in un'intervi...
Michel Platini
Michel Platini

PARIGI (Francia). Non passa mai inosservato "roi Michel". Anche da squalificato - non potrà ricoprire cariche ufficiali fino al 2019 - l'ex presidente dell'Uefa non si tira indietro. E - in un'intervista per celebrare i 20 anni dal titolo mondiale della Francia ai Mondiali vinti in casa - confeziona un regalo avvelenato: ammette che quella finale con il Brasile fu anche il frutto di "trucchetti" al momento del sorteggio.

L'immediato clamore della rivelazione di Platini (nella foto) ha spinto il quotidiano L'Equipe a una difesa d'ufficio: «Fu una procedura negoziata prima del sorteggio - scrive - e poi riutilizzata nelle edizioni seguenti». Francia e Brasile - teste di serie una perché paese organizzatore l'altra perché campione in carica - potevano essere sorteggiate, come vuole il regolamento, in qualsiasi degli otto gruppi. E invece, le "palline calde" uscirono nel gruppo A e nel gruppo C, in modo da non potersi mai incontrare prima della finale: «Quella finale era il sogno di tutti», rivela nell'intervista Platini. La Francia vinse così il suo unico mondiale, 3-0 in una partita dai risvolti drammatici e rimasti in parte misteriosi, soprattutto per il malore di Ronaldo alla vigilia. Platini era co-presidente del Comitato organizzatore: «Giocavamo in casa, bisognava pur approfittarne...», dice adesso quasi scherzando, con aria di sufficienza.



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