Froome arriva a piedi e resta maglia gialla

Chris Froome resta in maglia gialla al Tour de France, ma nell’attesissima tappa con arrivo sul Mont Ventoux vinta dal belga Thomas De Gendt è successo di tutto. A circa un km dal traguardo, l’inglese del Team Sky è protagonista di un episodio a dir poco incredibile: in fuga con l’australiano Rochie Porte della BMC e con l’olandese Bauke Mollema della Trek, Froome va a sbattere contro una moto delle riprese tv costretta a una brusca frenata a causa della calca dei tifosi sulla strada. A quel punto è il finimondo, perché Porte e Mollema riescono a ripartire mentre Froome resta a piedi con la bici danneggiata. La maglia gialla inizia a correre, sale poi su una bici di riserva, ma solo dopo una serie di lunghi e interminabili minuti è raggiunto dall’ammiraglia della Sky che gli fornisce una bici nuova. Nel frattempo i suoi diretti rivali che erano alle sue spalle avevano approfittato dell’incidente per staccarlo al traguardo di più di un minuto.
All’arrivo Froome ha un ritardo di circa 50” da Quintana, con il connazionale Adam Yates della Orica che diventa momentaneamente maglia gialla. La giuria però interviene e decide di congelare i distacchi che Froome aveva inflitto ai rivali al momento dell’incidente. Così l’inglese non solo resta in maglia gialla, ma aumenta il suo vantaggio nella generale a 47” su Yates, 56” su Mollema e soprattutto 1’01” su Quintana. «Non volevo prendere la maglia gialla in quel modo», ha dichiarato Yates a fine corsa. Altra giornata difficile per Fabio Aru, il portacolori della Astana è stato costretto a cambiare per ben tre volte la bicicletta per una serie di problemi tecnici. Il sardo sul Mont Ventoux ha provato a tenere il ritmo dei migliori, ma alla fine si è dovuto arrendere allo strapotere di Froome. «Il finale era pericoloso, siamo andati a tutta e sono contento. Devo dire grazie ai miei compagni, non è stato facile cambiare 3 volte la bici», ha raccontato alla fine.
Nel giorno della festa nazionale francese in cui si ricorda la presa della Bastiglia, gli organizzatori speravano in un grande spettacolo sulla montagna scalata nel 1300 anche dal poeta Francesco Petrarca. A causa delle fortissime raffiche di vento si era deciso di abbassare l’arrivo di 6 km allo Chalet Reynard. La tappa ha vissuto sulla fuga di 13 corridori. Sulle prime rampe del Mont Ventoux partono in tre: lo spagnolo Navarro e i due belgi Pauwels e De Gendt. Alle loro spalle nel frattempo scoppia la bagarre fra i big della generale: ci prova per primo Quintana due volte, ma i gregari di Froome rintuzzano ogni tentativo del colombiano. La maglia gialla rompe gli indugi a meno di 2 km dal traguardo e in un amen stacca tutti in compagnia di Mollema e Porte. Poi l’incidente che rischia di rovinare tutti i suoi sforzi, mentre davanti è De Gendt a tagliare per primo il trguardo a braccia alzate. Oggi per Froome altra ghiotta occasione per mettere una seria ipoteca sul suo terzo Tour, è in programma la 13/a tappa con la cronometro individuale di 37.5 km da Bourg a Le Caverne de Pont.
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