Gazzara, strepitoso bis al Giro del Medio Brenta

Ciclismo, la classica Elite-Under 23 è ancora del siciliano, già vincitore nel 2015  Fuga in solitaria fino a Gallio, gli avversari più pericolosi staccati di oltre 30”
GALLIO (Vicenza). “U sicilianu” ha fatto il bis. Michele Gazzara, siracusano della Sangemini-Mg. Kvis, torna a vincere il Giro del Medio Brenta a distanza di due anni, bissando incredibilmente l’impresa messa a segno nel 2015, in occasione del trentennale della grande classica estiva del ciclismo Elite-Under 23 (classe 1.2). Stavolta è stata ancora più netta l’affermazione dell’atleta siculo. Da solo ha scalato l’erta della Campanella, da solo è arrivato indisturbato all’arrivo di Gallio, infliggendo distacchi eloquenti ai propri antagonisti. È stato nuovamente il dominatore assoluto della gara organizzata dal Veloce Club Villa del Conte, valevole come seconda tappa del prestigioso Trofeo Grand Prix Città Murata.


Sull’Altopiano di Asiago, Gazzara (classe ’90) si è trovato a suo agio. Lungo l’ascesa per Vallonara, Crosara, Bivio 4 Strade, il gruppo ha iniziato a frazionarsi fino a Fontanelle. All’inizio del doppio giro da 25 km, ha preso poi il via la selezione vera e propria. Erano in quattro a scappare: Garosio (Colpack), Rubio (Vejus) e il tandem della Sangemini formato da Gazzara e Paolo Totò, già protagonista di una fuga alla terza tornata, quando sull’ultimo tratto di pianura ha creato un gap con Raffaele Radice (Gallina Colasio Eurofeed) e Franco Carlo (Viris Vigevano). L’azione di Gazzara era da antologia sulle impervie salite dell’Altopiano. Nessuno era in grado di tenergli testa. Al traguardo, Garosio, Rubio e Gaffurini cedevano oltre 30 e quasi 40 secondi ciascuno. Il maltempo, che il direttore del Grand Prix Pierluigi Basso aveva additato come possibile grande enigma alla vigilia, ha risparmiato la carovana e il folto pubblico distribuitosi lungo tutto il tracciato, specie in montagna. Altrettanto significativa la cornice di appassionati, che ha invaso la zona d’arrivo con Gazzara trionfatore solitario, mentre il resto del gruppo (decimato a 32 dei 161 partenti) accusava oltre un minuto di ritardo. «Gli ultimi 30 km del percorso erano molto tecnici», commenta Flavio Miozzo, ex diesse di Berzin, Simoni, Cunego, che ha seguito le fasi clou del Giro del Medio Brenta. «Sulla salita della Campanella, Gazzara ha dimostrato di essere corridore più maturo e abituato a certi tipi di competizione. I risultati finali si avvicinano molto al vero ciclismo: è stata una corsa vera, in cui i corridori più giovani hanno compreso dove devono lavorare se vogliono crescere. Bisognerebbe il calendario proponesse molte più gare del genere».


Ordine d’arrivo.
1) Michele Gazzara (Sangemini-Mg. Kvis), che ha coperto i 175 km del percorso in 4h 20’25’’alla media di 40. 481 km/h; 2) Amanuel Ghebreigzabhier (Dimension Data) a 32’’, 3) Andrea Garosio (Colpack) a 38’’, 4) Nicola Gaffurini (Sangemini– Mg. Kvis) a 1’08’’, 5) Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio) st, 6) Matteo Natali (Viris Maserati) st, 7) Giovanni Carboni (Colpack) st, 8) Nicola Conci (Zalf Euromobil Désirée Fior) st, 9) Clement Champoussin (Chambery) st, 10) Einer Augusto Rubio Reyes (Vejus) st.


Mattia Rossetto


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