Gli All Blacks sul tetto del mondo
AUCKLAND
All Blacks, quanta fatica! La finale della Coppa del Mondo 2011, quella che la nazionale di casa non poteva assolutamente perdere e per la quale era largamente favorita, ha rischiato di trasformarsi in un incubo. La Nuova Zelanda, messa alla frusta dalla Francia, protagonista di un secondo tempo quasi perfetto, ha vinto di misura, solo per 8-7, e anche se alla fine capitan McCaw ha alzato la Coppa è rimasta la sensazione di un pericolo scampato. Non solo tanta gioia, all’Eden Park, ma anche un sospiro di sollievo tirato da tutto uno stadio e probabilmente da un’intera nazione, “condannata” a vincere.
Per la Nuova Zelanda quello conquistato ieri all’Eden Park di Auckland a spese dei francesi è il secondo titolo mondiale vinto. Il primo era stato quello del 1987, conquistato sempre ad Auckland e sempre battendo in finale la Francia (stavolta con molta più fatica di 24 anni fa, quando era finita 29-9). Gli All Blacks raggiungono quindi i Wallabies dell’Australia e gli Springboks del Sudafrica a quota due titoli mondiali vinti. L’unica altra squadra a vincere la Coppa del Mondo è stata l’Inghilterra nel 2003 a Sydney. Per la Francia è stata la terza finale iridata persa dopo quelle del 1987 (29-9 contro la Nuova Zelanda) e del 1999 (35-12 contro l’Australia).
Nella finalegli All Blacks hanno chiuso il primo tempo in vantaggio per 5-0 grazie alla meta del pilone Tony Woodcock, ben servito da Jerome Kaino. Al 5’ del secondo tempo è arrivato l’8-0 grazie ad un calcio piazzato di Donald, che sulla piazzola aveva preso il posto di Piri Weepu, oggi troppo nervoso, e infatti nei primi 40’ aveva sprecato la possibilità di realizzare otto punti, fallendo la trasformazione della meta e due calci piazzati. Entrambe le finaliste di questo Mondiale nel primo tempo hanno perso il loro mediano d’apertura: il francese Morgan Parra è uscito decisamente ’groggy’ dopo aver ricevuto, al 23’, una ginocchiata dal capitano neozelandese Richie McCaw, mentre al 34’ è dovuto uscire il numero 10 degli All Blacks, Aaron Cruden, terza ’aperturà schierata dalla squadra di casa in questo mondiale dopo gli infortunati Carter e Slade, colpito duro ad un ginocchio.
Al 7’ della ripresa c’è stata la meta del capitano francese Thierry Dusautoir, trasformata da Trinh-Duc, e sull’8-7 la differenza l’ha fatta la saldezza difensiva ed il maggior possesso palla dei neozelandesi, spinti dal pubblico di casa che fino al fischio finale ha avuto paura di vivere un incubo. Quanta paura abbia avuto la folla dell’Eden Park, è testimoniato dal fatto che al 63’ la Francia ha avuto la possibilità di passare in vantaggio con un calcio piazzato di Trinh-Duc, ma il franco-vietnamita, a lungo fischiato prima del tiro, lo ha fallito. E proprio quei fischi, impensabili in una terra dove il rugby ma anche il fair-play sono una religione, dimostrano di quanto il successo degli All Blacks sia stato più sudato del previsto.
Le prime congratulazioni ai campioni del mondo per «l’eccellente prestazione» sono giunte dalla Regina Elisabetta, capo di Stato in Nuova Zelanda e attualmente in visita ufficiale in Australia, altra nazione che fa parte del Commonwealth.
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