Guizza o Plebiscito? Oggi il Petrarca decide la sede del ritorno contro il Valorugby

Simone Varroto Padova
Si riunirà stamattina lo stato maggiore del Petrarca Rugby, per decidere la sede della semifinale di ritorno in programma sabato prossimo alle 17. 40 a Padova.
Alternativa tra la Guizza, sede abituale dei match casalinghi che potrebbe ospitare 250 spettatori (in base al protocollo Covid), e il Plebiscito dove la capienza potrebbe salirebbe a mille persone.
«La decisione la prenderemo lunedì. È una situazione ingarbugliata, dobbiamo valutare tutto con grande attenzione e capisco la scelta di Calvisano che non se l’è sentita di garantire il rispetto di determinate misure con così poco tempo per organizzarsi» spiega Vittorio Munari, consigliere delegato del club patavino.
«Noi vogliamo che il pubblico sia il più possibile presente e vicino ai ragazzi», chiarisce Munari, «Economicamente ci perdiamo ad andare al Plebiscito ma siamo ben disposti a uno sforzo per i nostri sostenitori. Sono preoccupato per la gestione però: alla Guizza per noi sarebbe sicuramente più semplice, sia termini organizzativi sia soprattutto per la garanzia del rispetto dei protocolli sanitari. Stiamo facendo le ultime valutazioni» .
Passando alla bella prova offerta sabato a Reggio Emilia, dove l’Argos si è imposto sul Valorugby per 27-16, il giudizio del dirigente petrarchino è positivo. Non di meno, è il primo a non accontentarsi, anzi a guardare lontano a tutti i livelli.
«Anche a Reggio come in altre occasioni c’è stata una buona prova attitudinale e di carattere. Partire con una vittoria nei playoff era quanto serviva. Mi resta la certezza che abbiamo ancora dei buoni margini di miglioramento, sia per l’espressione dei ragazzi come squadra, sia come staff tecnico, sia come società» .
Dalle stanze dei bottoni alla panchina, tocca al capo allenatore Andrea Marcato ribadire la soddisfazione del gruppo che guida insieme all’argentino Victor Jimenez.
«Siamo assolutamente contenti di quanto abbiamo fatto al Mirabello», sottolinea il tecnico dell’Argos, «Vincere la semifinale fuori casa era importante ma siamo soddisfatti anche per come è stata affrontata. La rivedremo con calma ma intanto c’è più fiducia. Siamo a metà del lavoro, sappiamo che ci attende un’altra partita dura in cui loro dovranno per forza accelerare».
Quanto conta questa vittoria?
«Conta molto: tanti ragazzi erano alla prima esperienza di playoff, non era scontato si esprimessero bene. Più si avvicina l’obiettivo e più crescono le aspettative. Abbiamo fatto due ottime settimane di preparazione alla partita e si è visto».
Che probabilità ci sono al ritorno?
«È poco più del 50% per me in realtà. Direi 55 per noi e 45 per loro. Non vogliamo fare calcoli sul +11: l’idea è vincere ancora, a maggior ragione in casa e contro una squadra che sappiamo di dover aggredire. Bisogna stare attenti, sarà fondamentale non fargli mai prendere fiducia perché si giocano il tutto per tutto».
Punti dolenti da rivedere? «Sicuramente la disciplina, visto il giallo e altri falli per placcaggi alti. La difesa ha funzionato bene ma troppe volte li abbiamo un po’ rincorsi, concedendogli spazio al largo per fare strada. A questo dovremo rimediare. Molto bene invece la conquista in touche ed altri aspetti».
Tanti si sono distinti, chi è stato determinante?
«Hanno reso bene tutti, senza fare nomi. I ragazzi hanno giocato bene, con testa e cuore. La forza di questa squadra sono 23 effettivi a referto e tanti altri pronti a giocarsi il posto. Basta vedere l’impatto di Michieletto. Tanti altri scalpitano. Io e Victor siamo soddisfatti, per la qualità del collettivo e dei singoli» .––
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