I fratelli De Nicolao, una famiglia di play «Sarebbe bello adesso sfidarsi in Serie A»

Andrea, Francesco e Giovanni hanno seguito le orme del papà Stefano e dell’indimenticato zio Pierluigi “Pici”



Nel basket sono un caso più unico che raro, perlomeno ad alti livelli. Un’eccezione che conferma la regola secondo la quale i De Nicolao hanno sempre fatto i playmaker di professione. Era così per papà Stefano e l’indimenticato zio Pierluigi “Pici” che hanno sparso il seme della palla a spicchi a Vigodarzere. Andrea, Francesco e Giovanni, in ordine alfabetico e di nascita, portano avanti la tradizione di famiglia. Tre fratelli che giocano a pallacanestro nello stesso ruolo con il sogno di giocare un giorno tutti in Serie A.

La passata annata, il maggiore Andrea (28 anni) ha vinto lo scudetto con la Reyer Venezia. Il minore Giovanni, classe 1996, è l’“americano” rientrato in Italia, dopo un’esperienza di studio e basket in Ncaa con la University of Texas at San Antonio (Utsa), per indossare la maglietta della Fortitudo Agrigento in A/2. Il mezzano Francesco, nato nel 1993, è il “faro” dell’Antenore Energia Virtus Padova in Serie B, che domenica, ore 18, debutterà in campionato contro Varese alla Kioene Arena.

«Per Francesco e la Virtus sarà un’annata importante», attacca Andrea, «dovranno confermarsi a certi livelli e provare a far meglio della scorsa stagione. Per Giovanni, il discorso è diverso: ha scelto di tornare in Italia ad Agrigento e potrà crescere ancora con Devis Cagnardi, che fu mio vice-allenatore a Reggio Emilia. Consigli? Non ne hanno bisogno più di tanto, sanno già cosa fare per lavorare bene e farsi trovare pronti».

Per differenza d’età, i tre fratelli non hanno mai potuto giocare insieme nella stessa squadra, ma è capitato e succede tuttora che si siano misurati e si affrontino al campetto. «Sul playground sotto casa, le nostre sfide erano ricorrenti», racconta Andrea, «vincevo sempre io, anche perché ero più grande. Con Francesco, però, ci siamo scontrati anche in qualche amichevole».

«In amichevole è un conto, una partita vera è un’altra storia», sostiene Francesco, «da piccoli giocavamo uno contro l’altro quasi tutti i giorni. Siamo cresciuti al campetto. Mi piacerebbe ci sfidassimo anche in Serie A. Sarebbe una gara sentita, in cui emergerebbe l’istinto che ci accomuna: vogliamo tutti vincere. Personalmente, vorrei farlo con la Virtus. Il nostro obiettivo è fare bene. Vedremo fin dove riusciremo ad arrivare. Puntiamo a crescere come struttura societaria per avvicinare sempre più persone alla pallacanestro».

Anche Giovanni è uno competitivo ed è pronto a compiere un ulteriore salto di qualità ad Agrigento. «Non credo mi manchi nulla rispetto ai miei fratelli», afferma il più giovane, ma anche il più alto del trio “Denik”, «siamo tre giocatori simili, tre buonissimi playmaker. Cosa gli invidio? Ad Andrea di aver vinto lo scudetto, a Francesco che gioca a Padova. Ci sentiamo spesso. Francesco è venuto a trovarmi in estate in America. Quando siamo a Padova usciamo spesso insieme. Per me è come un amico. Nessuno dei due è mai sopra le righe e accetto volentieri i loro consigli, pochi ma buoni. Parlo quotidianamente anche con mio papà, ma non soltanto di basket».

Immaginando in un futuro ipotetico che i tre De Nicolao fossero tutti nella stessa squadra, viene da chiedersi chi farebbe il play. «Portiamo a turno tutti e tre su la palla», azzarda Giovanni, «oppure potrei spostarmi in ala». Tesi avvallata anche dai fratelli maggiori. «Ci siamo sempre aiutati a vicenda crescendo all’interno di un contesto sportivo ed extracestistico», sottolinea ancora Francesco, «la grande passione per il basket ci ha contagiato tutti in maniera positiva». Playmaker, fratelli, voglia di vincere. In una parola De Nicolao. —

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