Il bomber raccomandato da... Maradona

Il papà di Josè Rafael Tartalo (neo acquisto dell’Abano) ha giocato in Nazionale con el Pibe de Oro
Pozzonovo, 03.02.2013.Partita di calcio Pozzonovo (gialli) - Team S. Lucia (blu).Nella foto: la felicità di Tartalo dopo il goal.ph. Zangirolami
Pozzonovo, 03.02.2013.Partita di calcio Pozzonovo (gialli) - Team S. Lucia (blu).Nella foto: la felicità di Tartalo dopo il goal.ph. Zangirolami

ABANO. Nel nome del padre. In Eccellenza per fare un campionato di vertice l’ambizioso Abano del nuovo tecnico Massimiliano De Mozzi punta forte sui gol di un figlio d’arte. Sì, perché il padre del nuovo bomber neroverde Tartalo era l’omonimo Josè Rafael, ala destra che ha militato nel River Plate e nel Rosario Central, vestendo anche la camiseta biancazzurra della Nazionale Under 23 che vinse nel 1983, una preolimpica in Malesia insieme a un giovanissimo Diego Armando Maradona. «Devo molto a papà» ammette Josè junior, 25 anni, argentino di Tucuman «Se ho puntato tutto sul calcio è proprio per seguire le sue orme. Mi sento ogni giorno al telefono con lui, la mamma, mio fratello Javier e mia sorella Luciana. Per noi argentini la famiglia viene prima di tutto». Malgrado la giovane età, la carriera del bomber è già piena di aneddoti. A cominciare dalla partenza da casa appena quindicenne per inseguire il sogno del professionismo. «Un procuratore mi segnalò al Siviglia e ho giocato nei loro Allievi nazionali, facendo pure due anni di scuola in un istituto. Nel 2007 la Triestina mi comprò con un contratto quadriennale: feci qualche apparizione in prima squadra per poi girare tra C/1 e D con Paganese, Chioggia, Sanvitese e Treviso». Nel 2011 il Dolo e da lì il passaggio in Eccellenza al Pozzonovo, dove nella scorsa stagione ha realizzato otto reti. Un meset fa la firma con l’Abano, con cui ha debuttato segnando subito il gol decisivo nell’amichevole vinta 1-0 con il San Paolo. «Conosco già molti ragazzi che giocavano con me a Chioggia. C’è molta qualità per esprimere un bel calcio e il mister è in gamba. Faremo bene». Tra le curiosità di Josè Rafael ben quattro tatuaggi: sulla spalla destra il nome di Gesù e quello di suo cugino Juan-Chito morto qualche anno fa, sul polpaccio destro le sue iniziali in cinese e sulla caviglia sinistra la “A” di Alexandra, dedicata alla ragazza di Lignano Sabbiadoro con cui è fidanzato da quattro anni. E di abitudini argentine? «Ne ho conservata solo una: in partita tengo sempre le mutande girate al contrario. Non posso rinunciarci, è il mio portafortuna».

Matteo Lunardi

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