«Il gol di Di Roberto su punizione? Abbiamo copiato ciò che faceva Zenga al Catania, la barriera in più»

CITTADELLA. Lo “schema confusione” sui calci piazzati del Cittadella funziona. Il gol di Nunzio Di Roberto a Siena è stato, sì, un’invenzione del napoletano, ma anche il frutto di uno schema che i...
Foto Riccardo Sanesi/LaPresse.02 11 2013 Siena (Italia).Sport Calcio.Siena - Cittadella.Campionato italiano di calcio Serie B Eurobet 2013 2014.Nella foto: .Goal di Di Roberto.Photo Riccardo Sanesi/LaPresse.02 11 2013 Siena (Italy).Sport Soccer.Siena - Cittadella.Italian Football Championship League B Eurobet 2013 2014.In the picture: Gol Di Roberto
Foto Riccardo Sanesi/LaPresse.02 11 2013 Siena (Italia).Sport Calcio.Siena - Cittadella.Campionato italiano di calcio Serie B Eurobet 2013 2014.Nella foto: .Goal di Di Roberto.Photo Riccardo Sanesi/LaPresse.02 11 2013 Siena (Italy).Sport Soccer.Siena - Cittadella.Italian Football Championship League B Eurobet 2013 2014.In the picture: Gol Di Roberto

CITTADELLA. Lo “schema confusione” sui calci piazzati del Cittadella funziona. Il gol di Nunzio Di Roberto a Siena è stato, sì, un’invenzione del napoletano, ma anche il frutto di uno schema che i granata hanno più volte provato in allenamento. Sabato scorreva il 91' quando, sugli sviluppi di una punizione dal limite, si è scatenata la bagarre in area toscana. Mister Foscarini ha fatto piazzare tre uomini davanti al portiere Lamanna, formando di fatto una seconda barriera utile ad impedire al portiere di vedere il pallone. Poi, poco prima della conclusione di Di Roberto, ecco lo scatto in avanti a mescolarsi tra gli avversari sistemati in barriera. Tutto perfetto, perchè Di Roberto ha successivamente indovinato una traiettoria al bacio, nel “sette”. «È da un po' di tempo che ricorriamo a questo schema», spiega l'allenatore in terza Edoardo Gorini. «Viene attuato sempre sulle punizioni centrali per togliere la visuale al portiere. In questo caso è stato bravo Perez, che è andato a disturbare un difensore del Siena. Obiettivamente l'arbitro avrebbe potuto anche fischiare il fallo. Meglio così, perchè stavolta lo schema ha funzionato e Lamanna non ha visto partire la palla». La mini-barriera di disturbo deve avere determinate caratteristiche: «Solitamente è formata da tre uomini, e non di più. Sono schemi che aveva lanciato ai tempi del Catania Walter Zenga». Una mossa preparata in allenamento, che si era vista anche martedì scorso contro l'Avellino, sebbene in quell’occasione nessuno fosse riuscito a mettere la palla nel sacco: «Nel primo tempo abbiamo battuto una punizione posizionando due giocatori da un lato e tre dall'altro. Il triangolo si è chiuso con Coralli che era più arretrato e che è venuto incontro al pallone».

Il Cittadella cerca di creare “confusione” anche sui calci d'angolo: «Possiamo mettere palla in mezzo e sperare che qualcuno guadagni spazio oppure creare caos dando l'impressione di andare da una parte invece che da un'altra. La maggior parte dei gol nel calcio moderno arriva su palla inattiva e quindi è fondamentale curare questo aspetto. Ogni schema dev’essere ideato in base all’avversario. Sono cose che fanno anche le altre formazioni».

Il secondo centro stagionale di Di Roberto è valso al Citta un punto prezioso al “Franchi”: «Serviva una prestazione così, dopo due sconfitte di fila. Abbiamo probabilmente disputato il miglior primo tempo della stagione. Questa prova deve indicarci la via da seguire. Ci deve dare la consapevolezza che giocando in quel modo possiamo mettere in difficoltà chiunque. Sono felice per il ritorno al gol di Di Roberto. È uno che può fare la differenza».

Sabato arriva al Tombolato il Pescara: «Lo sto studiando. Gioca con il 3-4-3, un modulo che gli sta facendo fare, ma allo stesso tempo subire, tante reti. Venerdì ha pareggiato per 3-3 con il Brescia in modo rocambolesco. Si presenterà qui da noi con tanta rabbia».

Federico Franchin

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