Inizia l’èra Foscarini Il Padova cerca serenità ma soprattutto punti

PADOVA
L’era Foscarini comincia ad Ascoli. Si apre un nuovo capitolo della tormentata storia biancoscudata, perché possono passare le stagioni, le categorie, i dirigenti, ma difficilmente il Padova riesce a stare sereno per un tempo lungo. Questione di karma, probabilmente, fatto sta che si è vissuta un’altra settimana di passione, aperta martedì dall’esonero di Pierpaolo Bisoli, il condottiero dell’ultima promozione in Serie B. È arrivato Claudio Foscarini, allenatore esperto e pacato, che oltre a rasserenare l’ambiente è chiamato a raccogliere i punti necessari per risalire la classifica e invertire una rotta che parla di una sola vittoria nelle prime 11 giornate e una striscia di 5 sconfitte consecutive in trasferta. Raccogliere punti oggi dal “Del Duca” darebbe una boccata d’ossigeno in vista anche dell’imminente sosta. «I primi giorni passati assieme alla squadra sono stati positivi», spiega Foscarini. «Ma me l’aspettavo. Quando arriva un nuovo allenatore trova sempre le componenti ideali. Il gruppo ha offerto disponibilità e attenzione, l’importante è che continui così».
Come ha trovato la squadra? «Bene, fisicamente è a posto e recettiva. Come caratteristiche i giocatori li conoscevo, devo conoscerli bene dal punto di vista caratteriale, ho bisogno di lavorare sulla testa oltre che su gambe e tattica».
Sotto l’aspetto del gioco, invece, che Padova vedremo? «C’è necessità di creare un’idea di gioco, non che prima non ci fosse, ma ogni allenatore ha il suo modo di pensare e io sto cercando di trasmetterlo ai miei. Ma ci vuole pazienza, anche se non abbiamo tanto tempo e dobbiamo iniziare a fare punti».
Che atteggiamento ha chiesto ai suoi ad Ascoli? «Io ho chiesto principalmente una cosa: che la mia squadra scenda in campo pronta per fare la sua battaglia e al fischio finale non abbia rimpianti. È nel modo di interpretare la partita che non possiamo assolutamente sbagliare. Per il resto, rispetto al passato, vorrei una squadra un po’ più corta e compatta. Mi piace il gioco semplice, tenere palla e provare a costruire da dietro. Tendenzialmente non aspetteremo gli avversari, in B gestire la partita non paga».
Oggi si riparte dal 4-3-1-2. Sarà questo il modulo base? «Non so se diventerà una certezza, non conosco ancora la squadra alla perfezione e alcuni giocatori sono indisponibili. L’idea è andare avanti con la difesa a quattro, poi, davanti, se la squadra necessita di avere altre direzioni sono pronto a cambiare».
Ad Ascoli sembrano temere la reazione del Padova dopo il cambio di allenatore: «Potrebbero anche essere preoccupati da questo aspetto, ma io credo che temano di più loro stessi. Sono reduci da due vittorie pesantissime contro Benevento e Verona, e dopo successi del genere inconsciamente ci può essere un rilassamento».
La squadra sembra fatta per nove undicesimi, con due ballottaggi. Della Rocca o Pinzi davanti alla difesa? Clemenza o Minesso dieto le punte? In porta potrebbe essere confermato Perisan, anche se Foscarini non dà indizi: «A prescindere da chi giocherà ad Ascoli non voglio mettere in ballottaggio due portieri. Valuterò e farò una scelta chiara».
Scelte chiare anche per la rosa. 31 giocatori sono tanti, troppi: «Approfitterò della sosta per capire come muovermi e valuteremo con la società se fare determinate scelte. In questo momento ci sono parecchi infortunati e devo capire quando potranno rientrare». —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova