Juve e Fiorentina, un odio antico

TORINO. Sarà il procuratore federale, con l’aiuto dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ad acquisire elementi ulteriori, da girare poi al giudice sportivo, in merito ai cori antisemiti dei tifosi juventini, a quelli di discriminazione territoriale dei tifosi romanisti e allo striscione dei tifosi viola contro la memoria della tragedia dell’Heysel. Lo ha deciso lo stesso giudice sportivo di serie A, chiamato a deliberare su quanto accaduto sugli spalti di Juve-Fiorentina e Napoli-Roma. I cori anti semiti dello Juventus Stadium sono solo l’ultimo atto dei rapporti intossicati con la Fiorentina. Dallo scudetto 1982, che per i viola è stato scippato, ai veleni della finale Uefa del 1990 e al passaggio di Baggio alla Juve, si dipana il fil rouge di un odio profondo che i fiorentini sentono come una seconda pelle e che gli juventini ricambiano. Il peccato originale si perde nella notte dei tempi: il 7 ottobre 1928 la Fiorentina viene calpestata 11-0 dalla Juve che maramaldeggia contro una squadra di dilettanti. Secondo schiaffo il 22 febbraio 1953: 8-0 a una Fiorentina in nove per gli infortuni di Cervato e Venturi, e il risentimento raddoppia. Poi si rischia la tragedia nel 1957: Virgili segna il gol vittoria e la pressione dei tifosi fa crollare la ringhiera della Maratona: un centinaio di feriti, gara interrotta e poi conclusa. Testa a testa scudetto nel 1960: nonostante la vittoria a Torino i viola chiudono a -2 dalla Juve. Poi nella finale di Coppa Italia i bianconeri si impongono 3-2 ai supplementari: gol di Boniperti deviato dopo che i bianconeri erano rimasti in dieci per rosso a Sivori e avevano rimontato con una doppietta di Charles. La rivincita nel 1969: con la vittoria a Torino, spinta decisiva per il secondo scudetto viola. Poi c'è la ferita indelebile del 1982: squadre appaiate all'ultimo turno. A Cagliari viene annullato un gol buono di Graziani, a Catanzaro viene dato un rigore dubbio che Brady trasforma. Zeffirelli dà del mafioso a Boniperti (gli costerà 40 milioni). Sale sulla ferita a maggio 1990, finale di Coppa Uefa: 3-1 per la Juve all'andata con arbitro sotto accusa (Ladri urla lo stopper viola Pin ai microfoni della Rai), 0-0 al ritorno. Il giorno dopo Baggio viene ceduto alla Juve, sommosse in città. L'anno dopo Divin Codino a Firenze si procura un rigore ma non lo tira, De Agostini lo sbaglia, i viola vincono e Baggio esce dal campo con una sciarpa viola. Nel 1994 Juve da 0-2 a 3-2 (con doppietta di Vialli e perla di Del Piero) sulla strada dello scudetto. Poi nel 1997 Conte segna un gol e fa il verso a Batistuta. Quando torna nel 2012 fioccano ironiche parrucche sugli spalti, ma alla fine ride la Juve: 5-0. Poi altri dispetti e ripicche di mercato: il bulgaro Berbatov è atteso a Firenze per firmare, ma viene lusingato dalla Juve, poi sceglie il Fulham. Della Valle parla di interferenza vergognosa e dilettantesca e Jovetic non va a Torino.
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