La capitana d’oro Chiara Rosa sul podio ha conquistato il 29° titolo assoluto
ROVERETO
Chiara Rosa non tradisce. Per la primatista italiana del getto del peso è il titolo numero 29 a livello assoluto. Di questi, 19 sono stati vinti consecutivamente. Roba da perderci il conto. Alla portacolori delle Fiamme Azzurre, nonché capitana della nazionale, stavolta servono i 16.79 metri raggiunti al terzo lancio, ma in realtà per la maglia tricolore le bastano i 15.50 già ottenuti col suo primo tentativo. È come ormai d’abitudine lei, originaria di San Michele delle Badesse, la migliore padovana ai Campionati italiani di atletica leggera, in questo 2021 ospitati allo Stadio Quercia di Rovereto, dopo l’edizione 2020 andata in scena al Colbachini, all’Arcella. Sul podio salgono però anche altre tre padovane. Laura Dalla Montà (Assindustria Sport) conquista la medaglia d’argento nei 3.000 siepi: la mezzofondista di Teolo blocca il cronometro dopo 10’17”11, seconda alle spalle della vincitrice Martina Merlo. Stesso piazzamento anche per la giavellottista di Cinto Euganeo Luisa Sinigaglia (Bracco Atletica), a lungo al comando della sua specialità, ma alla fine costretta ad “accontentarsi” dell’argento con 54.79 metri nella gara vinta dall’azzurra Zahra Bani con 55.50. Veronica Zanon (Assindustria Sport), invece, riscatta agli Assoluti la prestazione così così della rassegna under 23: l’atleta di Galliera Veneta, primatista italiana juniores, infila al collo la medaglia di bronzo nel salto triplo, atterrando a 13.21 (+1.7 di vento). Due centimetri di vantaggio su Greta Brugnolo (Atl. Riviera del Brenta) le bastano per la terza piazza nella gara vinta da Dariya Derkach con 14.47 metri (misura che le regala anche il pass olimpico). Per Veronica è lo stesso piazzamento ottenuto l’anno scorso “in casa”, nella manifestazione che aveva organizzato proprio la sua società. Infine, vince la medaglia d’oro la veronese, ma di stanza a Padova, Elisa Molinarolo (Atl. Riviera del Brenta), che si arrampica a 4,50 nel salto con l’asta.
Fiamme Oro protagoniste in questi Tricolori. In primis con Paolo Dal Molin. Non è perfetto, colpisce il terzo, il quinto, poi il settimo, quindi ancora il nono ostacolo. Ma è un Dal Molin potente, sontuoso, scatenato. Enorme. Record italiano dei 110hs migliorato di un centesimo, personale sgretolato di tredici, standard olimpico agguantato con grinta: «Chi mi vuole bene, sa cosa ho passato in questi anni. E ora, finalmente, mi sono preso l’Olimpiade», sospira al traguardo l’ostacolista. La seconda vita sportiva del trentatreenne piemontese, già scattata a Torun con il bronzo europeo indoor dei 60hs, prosegue alla grande a Rovereto con questo 13”27 che gli consente di avere la meglio sul compagno di squadra Hassane Fofana che, a sua volta, si migliora a 13”42 e supera Lorenzo Perini (Aeronautica), terzo sul traguardo 13”59.
Non ci sono più dubbi: Marcell Jacobs è tornato. Il campione europeo indoor ha offerto una prova di notevole caratura sulla pista di Rovereto: il suo 10”01 controvento (-1.0) è un crono che emoziona e fa sognare in chiave olimpica. «Ero un po’ amareggiato dopo aver visto il tempo, perché volevo un tempo sotto i 10 secondi, e quei due centesimi di troppo mi avevano dato fastidio. Quando però ho saputo il dato del vento, ho capito di aver ottenuto un risultato importante, che mi dà tanto. Sono sulla strada giusta, a solo un mese dai Giochi», le parole del neocampione italiano. L’infortunio muscolare che ha tenuto fermo per la gran parte del mese di giugno lo sprinter di Desenzano, in forza alla Polizia, è ormai alle spalle: «Sì, sono guarito, adesso lo posso dire. Il periodo in cui sono stato fermo mi ha dato la carica giusta per tornare a correre e a divertirmi come mi piace fare, in tempo per essere al meglio per i Giochi Olimpici». Nella seconda giornata delle tre in programma le Fiamme Oro avevano festeggiano anche i successi di Pietro Riva nei 5.000 (13’52”38) e Luminosa Bogliolo nei 100 ostacoli (12”90). Ieri il siepista Ala Zoghlami ha poi prenotato il biglietto per i Giochi Olimpici di Tokyo nei 3.000 siepi, a ritmo di 8’17”65. Bel pomeriggio anche per Dalia Kaddari che bissa il titolo del 2020 nei 200 in 22”89 (+0.1). —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova