«La corsa più bella del mondo» Scapolo e Miatto, la gioia del palco

Mille Miglia, l’equipaggio padovano 14° a bordo della novantenne Om 665 «Sull’Appennino con la cerata contro la grandine, che emozione in Prato della Valle»

PADOVA. Sul tracciato da Fontaniva a Este, passando per Borgoricco, Campodarsego, Padova-Prato della Valle e Monselice, la Mille Miglia nei giorni scorsi ha scaldato il cuore a circa 350.000 persone. Appassionati di motori, ma anche gente comune che si è presa le ferie per non perdere la tappa nel cuore della città e il passaggio sulle strade della provincia. All'Aci Padova il presidente Luigino Baldan e il vice Nicola Borotto non stanno nella pelle per il successo che ha avuto la Freccia Rossa. «Sono gli stessi organizzatori della Mille Miglia ad affermare che quella di Padova è stata la più bella delle quattro tappe di quest'anno», afferma orgoglioso Borotto. «Prato della Valle ha accolto il museo viaggiante in uno scenario da brividi, immagini che resteranno indelebili. Non da meno quelle degli argini del Canale di Battaglia e del Bisatto con la gente assiepata fin dalle 7 del mattino di venerdì per non perdere lo spettacolo. Domenica sera alla premiazione dei concorrenti a Brescia c'è stata un'ovazione per gli organizzatori della tappa di Padova. Il calore e l'affetto per la corsa hanno ravvicinato le istituzioni alla gente. E non sono mancati i complimenti degli accademici della cucina per il risotto agli asparagi e carletti offerto in Pra’ a 2600 persone».

L'edizione 2017 è stata un successo anche per gli equipaggi padovani in gara. Il driver Alberto Scapolo con il co-pilota Roberto Miatto, con una Om 665Ssmm del 1929, hanno tagliato il traguardo di Brescia al quattordicesimo posto. Davanti ad un mito della Mille Miglia come Giuliano Canè, in corsa con la moglie Lucia Galliani, che si è piazzato diciassettesimo. Un risultato eccellente, quello di Scapolo, imprenditore nel ramo dell'edilizia come Miatto, che era al debutto come pilota. Domenica sera l'equipaggio ha avuto l'onore di salire sul palco tra i 40 premiati dell'edizione 2017. Per loro che sono partiti con una vettura preparata in fretta e furia che Mille Miglia è stata? «La corsa più bella del mondo», risponde secco Scapolo. «La tappa di Padova credo abbia emozionato tutti i partecipanti. Bella la cornice di pubblico, perfetta l'organizzazione, ho sentito solo giudizi positivi».

Poblemi lungo i 1600 chilometri del percorso a condurre una vecchia signora di quasi novant'anni? «I chilometri più difficili sono stati quelli dal passo dell'Abetone fino al controllo di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena. Abbiamo corso per una settantina di chilometri sotto una pioggia battente intervallata dalla grandine. La nostra è una macchina da corsa dell'epoca, che non ha la tenuta di strada di quelle di oggi. È un’auto che può raggiungere i 140 orari, ma il problema è... fermarla. I freni sono a tamburo azionati da fili d'acciaio esterni. Essendo senza capotta, ci siano riparati in qualche modo con la cerata e il casco». Soddisfatto del risultato? «Ci eravamo preparati bene e potevamo fare meglio, avevamo le potenzialità per arrivare nei primi dieci. Sarà per la prossima edizione. che però difficilmente passerà da Padova».

Gianni Biasetto

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