La danza di Soleri con Baraye dopo il gol il “Matuidi charo” ispirato dal rapper Niska

Il bomber che non ti aspetti è un predestinato che, zitto zitto, sta viaggiando a una media realizzativa impressionante. L’uomo che ha deciso la sfida contro il Cesena, lanciando il Padova sempre più in vetta alla classifica, è Edoardo Soleri. Che sembrava non dovesse nemmeno giocare, che fino a mercoledì aveva raccolto solo qualche fugace apparizione, che non era ancora mai partito titolare. E invece, potenza del gruppo e dell’ampia rosa a disposizione di mister Sullo, le scelte del tecnico hanno pagato ancora una volta, facendo vivere una serata di gloria al giovane cresciuto nel vivaio della Roma. Una sola partita da titolare, tre apparizioni complessive e già due gol. Dopo la rete messa a segno all’esordio a Verona, mercoledì è arrivato il centro da tre punti contro il Cesena per una media che parla di un gol segnato ogni 36 minuti di gioco. Mica male per un giocatore reduce da due anni all’estero in chiaroscuro, lasciato andare dalla Roma e acquistato a titolo definitivo dal Padova che in estate gli ha fatto firmare un contratto triennale.
LA GIOIA
«Sono felice per il gol ma soprattutto per la vittoria», il sorriso di Soleri. «Vero che avevo già segnato all’esordio ma questo forse conta anche di più. Perché è valso la vittoria ed è arrivato a coronamento di un’azione che proviamo durante la settimana. Devo ringraziare Fazzi che mi ha fatto un assist bellissimo». E con questo fanno cinque vittorie in sei partite, la testa della classifica sempre in pugno e la dimostrazione che questo Padova non sembra proprio una meteora: «Siamo una squadra forte, ci godiamo questa vittoria ma ora pensiamo già alla prossima partita. Questi successi aiutano a costruire il gruppo. Siamo tanti giocatori nuovi, ma tutti si danno una mano l’uno con l’altro».
L’ESULTANZA
A riprova della compattezza del gruppo la particolare esultanza che Soleri ha esibito in coppia con Baraye dopo il gol. «Io e Joel siamo vicini di casa e andiamo insieme all’allenamento. In macchina mi fa sempre ascoltare alcune canzoni francesi e così ho riproposto un balletto di un cantante che va molto di moda». La danza è quella resa celebre dal mediano della Juventus Matuidi, che esulta così dopo ogni gol, al punto che è stata ribattezzata “Matuidi charo”. Un balletto lanciato dal rapper francese Niska, che mima il battito d’ali di un uccello. Dopo l’esultanza, rientrando a centrocampo, Soleri è andato ad abbracciare tutti i componenti della panchina: «Volevo condividere la gioia anche con loro, in particolare con Capelli, con il quale ho giocato assieme anche a La Spezia e con il preparatore atletico che mi aveva predetto il gol. La dedica? Per la mia famiglia e la mia ragazza che mi sono sempre vicini. Per un calciatore non è facile giocar poco».
IL FUTURO
Come detto, finora Soleri aveva visto ben poco il campo. E quasi non credeva di giocare contro il Cesena: «Ma fino all’ultimo ci ho sperato, come sempre. Se non pensi di giocare sei morto. È bravo il mister a tenerci sulle spine fino all’ultimo e siamo bravi noi che giochiamo meno a farci trovare pronti quando capita l’occasione. È questa la grande forza del gruppo». Una volta in campo ci aveva preso gusto, tanto che non sarebbe uscito così presto, mentre Sullo l’ha richiamato in panchina otto minuti dopo l’inizio della ripresa: “Non ho storto il naso al momento del cambio, magari cinque minuti in più li avrei fatti volentieri, ma le decisioni del tecnico vanno sempre rispettate e tutti noi pensiamo al bene del Padova». —
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