La Juve avanti di 3 gol si fa raggiungere l’autogol di Koulibaly stende poi il Napoli

Nell’altro anticipo della giornata il Milan batte il Brescia Oggi il derby della Capitale, l’Inter di Conte a Cagliari
Torino - Serie A 2019/20 2a giornata - - Juventus-Napoli - Nella foto: l'autogol di Kalidou Koulibaly - Napoli.
Torino - Serie A 2019/20 2a giornata - - Juventus-Napoli - Nella foto: l'autogol di Kalidou Koulibaly - Napoli.

ROMA. La Juventus batte il Napoli 4-3 con un’autorete decisiva di Koulibaly nel recupero dopo una grande rimonta del Napoli, da 3-0 a 3-3.

Micidiale uno-due bianconero al 16esimo e al 19esimo: prima Danilo, appena entrato e all’esordio, poi Higuain, regalano il doppio vantaggio alla Juve. Al 62esimo il 3-0 di Ronaldo sembra aver chiuso la partita, ma il Napoli accorcia 66esimo con Manolas, si porta sul 3-2 due minuti dopo con Lozano e pareggia all’81esimo con Di Lorenzo. Al 47esimo l’autorete che decide la gara. È stata davvero una partita pazza, prima stravinta con merito dalla Juventus, poi incredibilmente pareggiata da un Napoli mai domo e chiusa con l’incredibile autorete di Koulibaly .

Stasera toccherà all’Intersul sempre difficile campo di Cagliari. Ma la partita della giornata resta il derby romano che vede la Lazio in casa e questa volta anche grande favorita.

Nell’altro anticipo a salvare per il Milan c’è il risultato, per il calcio-champagne però è necessario ripassare un po’più in là nel tempo. La squadra di Giampaolo bagna la prima a San Siro con un successo di misura sul Brescia (1-0, rete di Calhanoglu al 12’) e raccoglie tre punti d’oro per scacciare ombre e fantasmi dopo l’esordio shock con l’Udinese.

Eppure la prestazione per lunghi tratti non è certo esaltante: se il dato sul possesso palla (63%) conforta il tecnico che aveva chiesto di “dominare” la gara, non si può dire lo stesso per l’ormai comprovata incapacità di creare occasioni nitide – appena un tiro, quello del gol, nello specchio avversario nei primi 85’–. Quelle arriveranno soltanto nel finale (palo di Paquetà, tiro di Piatek fermato sulla linea), sfruttando un Brescia sbilanciato in avanti e stremato nelle forze. Giampaolo, però, azzecca la mossa giusta, riportando Suso al centro del villaggio e nella posizione prediletta – largo a destra –, senza però rinunciare al dogma del trequartista (Castillejo) in un 4-3-1-2 davvero asimmetrico. Non paga, invece, l’azzardo Silva, preferito in extremis a Piatek per una scelta esclusivamente tecnica: il portoghese non punge e viene salutato da più fischi che applausi al momento della sostituzione; non fa molto meglio il polacco, indietro di condizione e nel recepire gli schemi, che fallisce due occasioni da rete. Il Milan resta un cantiere aperto ma mette fieno in cascina, potendo affrontare così la sosta con un umore migliore. Non dispiace per trame e atteggiamento il Brescia di Corini, aspettando ancora Balotelli, l’uomo chiamato a condurla alla salvezza.

Il Milan fa la partita da subito: possesso palla imperante e grande pressione sul lato destro, dove Suso è ispirato. Ed è proprio da quella zona che nasce la rete al 12’: pennellata dal fondo dello spagnolo, schiacciata di testa di Calhanoglu e Joronen battuto sul primo palo. Ma il Brescia non resta a guardare e al 20’sfiora il pareggio: Sabelli svirgola il tiro, Bisoli si avventa sulla sfera nell’area piccola ma spara incredibilmente alto. A salvare il risultato deve pensarci Donnarumma che al 35’ha un clamoroso riflesso sul tiro di Sabelli. Nella ripresa il Brescia si lascia preferire ma non punge. —

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