La leggenda della ginnastica ora diventa l’uomo volante

la storia
INVIATO A PECHINO
Definire Li Ning a partire da una sola delle imprese che ha realizzato sarebbe riduttivo. Innanzitutto è il più grande ginnasta della storia cinese ed è atteso come ospite della cerimonia inaugurale. A casa in bacheca ha tre medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo vinte in una sola Olimpiade, quella di Los Angeles 1984. Ventiquattro anni dopo, la Cina ottiene per la prima volta l’organizzazione dei Giochi. Chi non chiamare se non lui come ultimo tedoforo per accendere il braciere? La scelta sarebbe stata ineccepibile, ma lo avrebbe poi restituito all’oblio del tempo. Va diversamente, perché il regista della cerimonia inaugurale, lo Zhang Yimou di «Lanterne Rosse», lo stesso che dirigerà stasera l’apertura dei Giochi invernali, pensa per lui un ingresso nello stadio dal cielo, sospeso a un sistema di funi. Il signore degli anelli, del cavallo e del volteggio diventa così per sempre nell’immaginario sportivo l’uomo volante.
Ma anche così arricchita, la sua biografia manca di un capitolo decisivo: la Li-Ning, con il trattino in mezzo. In inglese significa rivestimento, un destino che Li trasforma in idea, magari per non annoiarsi nei giorni della pensione: fondare un marchio di abbigliamento sportivo e renderlo riconoscibile con un marchio che richiama quello di un colosso del settore (senza fare pubblicità, la Nike). Finita la carriera di campione, comincia quella di imprenditore. È il 1990: Li ha 26 anni e il fiuto per gli affari, consentiti dalle riforme economiche di Deng Xiaoping. «Non c’era un piano, è stato solo una questione di tempismo – ha raccontato nei mesi scorsi –. Dopo i Giochi del 1988 (zero medaglie) sentivo che la mia carriera si era chiusa male. L’Ad di un famoso marchio cinese di bibite mi chiese di fare da ambasciatore dei suoi prodotti. Poi cominciai a occuparmi di marketing». Un passo alla volta e nasce Li-Ning, il suo inventore diventa miliardario, combatte contro i colossi, sbarca in Nba e lascia il mercato Usa per puntare sull’Oriente. «Ho visto la rivoluzione nel mondo delle scarpe sportive: all’inizio un modello andava bene per molti sport, ora servono prodotti specifici per ogni disciplina, dal badminton al ping pong». Oggi Li Ning fa il ricco imprenditore e dispensa consigli ai giovani: «Abbiate un sogno e la volontà di coltivarlo». Già sentito, ma funziona sempre. —
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