La palla ovale in lutto per Lillo stroncato a 52 anni dalla Sla

Alessandro Battistin, agente della Polizia di Stato, era cresciuto nel Petrarca  Da allenatore ha vinto due scudetti consecutivi nel settore giovanile 
EDEL-FOTOPIRAN-ALBIGNASEGO-INTERVISTA ALESSANDRO BATTISTIN
EDEL-FOTOPIRAN-ALBIGNASEGO-INTERVISTA ALESSANDRO BATTISTIN

PADOVA

La Padova ovale piange Lillo. Ieri mattina Alessandro Battistin, 52 anni, ha passato la palla per l’ultima volta, al termine di una lunga e invincibile partita contro la Sla. Una malattia neurodegenerativa che negli ultimi anni è diventata un incubo per tanti sportivi. Agente della Polizia di Stato, padre di una bambina di 12 anni e marito di Michela con cui abitava ad Albignasego, Alessandro Battistin, detto Lillo, era una persona conosciuta a livello nazionale nell’ambiente del rugby, prima da giocatore e quindi da tecnico.

Cresciuto nel Petrarca all’Antonianum, oltre che in maglia tuttonera aveva giocato per la Tre Pini (all’epoca seconda squadra del club), nel Mirano e nel Bassano, calcando i campi italiani dalla Serie A alla Serie C. Poi una lunga carriera da allenatore, ricca di successi memorabili, come i due scudetti consecutivi vinti con la giovanile del Petrarca nel 2009 (Under 19) e nel 2010 (Under 20) alla guida di un gruppo ricco di campioni e futuri nazionali, con i vari Marco Barbini, Jacopo Sarto, Alberto Maria Benettin, Alberto Chillon, Costantino Ricciardi e molti altri talenti.

Chiusa l’esperienza nella società dov’era cresciuto, Lillo si è lanciato anima e corpo in una nuova avventura alla guida del Valsugana Padova. Il piccolo club di Altichiero cercava un rilancio dopo alcune stagioni difficili e nel 2012 scelse proprio Battistin come nuovo capo allenatore. Carisma, esperienza, la fiducia da parte dei giocatori di scuola biancazzurra e l’apporto degli innesti di qualità portati dal nuovo tecnico premiò subito il Valsugana con la storica promozione in Serie A, al termine della stagione 2012-2013 dopo una cavalcata esaltante e il doppio spareggio vinto sul Benevento. Sotto la guida di Battistin i biancazzurri disputarono quindi le prime tre stagioni in Serie A, mettendosi in luce al primo anno in A2 e poi qualificandosi alla poule promozione nella stagione 2014-2015. L’ultimo campionato fu meno fortunato e a fine stagione Battistin rassegnò le dimissioni, senza però rinunciare allo sport della sua vita.

A Bassano, dove aveva giocato le ultime stagioni, gli avevano affidato la direzione del settore giovanile, ruolo che ha mantenuto fino a quando l’incedere della Sla, manifestatasi un paio di anni fa, non gliel’ha più permesso. Nell’ultimo anno il movimento ovale italiano si è mobilitato a più riprese per sostenere la sua battaglia, sulla spinta di alcuni amici fedeli (per primo l’ex compagno di squadra e ironman Marzio Zanato), organizzando tantissime iniziative per raccogliere fondi da devolvere alla famiglia per l’acquisto dei costosi medicinali di cui aveva bisogno, non mutuabili dal servizio sanitario nazionale. L’ultima si era svolta alla Guizza proprio sabato scorso, in occasione del derby di Top 12 tra Petrarca e Verona, con l’asta benefica di alcune maglie della Nazionale organizzata nel terzo tempo dal Boccaccio Rugby News e I Petrarchi. Anche i suoi colleghi del II Reparto Celere di via d’Acquapendente non hanno mai mancato di offrirgli affetto e sostegno, sia organizzando tornei a scopo benefico, sia recandosi a casa sua per aiutare la sua famiglia. Le condizioni di Lillo però hanno continuato a peggiorare mese dopo mese, nonostante i tentativi di arginare l’avanzata inesorabile della malattia. Il funerale si celebrerà martedì alle 10.30 nella cappella degli impianti del Petrarca Rugby in via Gozzano alla Guizza. —



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