La passione, il 19 sul kart e i sogni corrono veloci «La pista per me è tutto»

IL PERSONAGGIO
MESTRINO
La passione per i go-kart e per il brivido della velocità, l’ambizione di continuare a vincere più gare possibili per poter arrivare sempre più in alto. Michael Rosina, 18enne di Mestrino, è reduce da un week-end strepitoso nel terzo e ultimo round del campionato europeo Rotax ad Adria.
Nell’ultima domenica di ottobre, infatti, il giovane pilota patavino si è classificato primo in gara 1 e secondo in gara 2 nella classe DD2, la classe regina dei kart. Un fine settimana impreziosito anche dalla pole position e dalle tre vittorie di sabato nelle manche di qualifica. Già due volte campione italiano mini e una volta campione italiano junior, la passione di Michael per i kart è iniziata a sette anni e mezzo: «A dire il vero ho iniziato con le minimoto, poi a causa di una brutta caduta, ho preferito passare alle quattroruote. All’inizio correvo senza pretese, poi dopo un anno e mezzo ho iniziato a fare i campionati italiani, togliendomi diverse soddisfazioni».
Sudore e sacrifici per riuscire ad andare sempre forte: «Oltre all’allenamento in pista almeno due volte a settimana, mi alleno in palestra, vado a correre in bicicletta e a piedi. Poi, conta anche l’aspetto mentale. Prima di ogni gara, quando sono in pista, faccio sempre degli esercizi per la concentrazione». Diciotto anni, l’età della patente, ma guidare i kart porta inevitabilmente con sé il brivido di una competizione vera e propria: «Le gare sono qualcosa che ho nel sangue fin da piccolo. Non c’è un giorno ancora adesso in cui io non chieda a mio papà di portarmi in pista. Per me questo sport è il trampolino per poter arrivare un giorno a correre in macchina e fare il pilota come lavoro. La velocità, la competizione sono tutto. Andare in pista per divertirsi? Il mio obiettivo è andare in pista per vincere, arrivare secondo non mi interessa minimamente».
Piloti sempre identificati da un numero, per Michael il “suo” 19: «Nelle gare come il Mondiale o l’Europeo, il numero ci è già assegnato prima di partire. Nel campionato italiano, dove possiamo scegliere chiedo sempre il 19. Un numero che ho scelto fin dal primo kart che ho avuto perché l’11 è il giorno del mio compleanno, e il 9 quello di mio papà. Visto che questa passione me l’ha trasmessa lui, ho cercato di accomunare i due numeri: il numero 19 è stato il perfetto mix».
Un futuro fatto di sogni e speranze, ma senza un vero e proprio idolo: «Arrivare in Formula 1 è quasi impossibile, perché ci vogliono mezzi economici troppo importanti. Il mio obiettivo è quello di poter guidare vetture turismo, come Porsche o Lamborghini. Non ho un vero e proprio modello come riferimento, ma apprezzo Ayrton Senna perché era un pilota a cui non mancava il coraggio». Come ogni pilota c’è il rito pre-gara: «Bacio il casco da dietro perché ho messo una Madonnina e poi faccio il segno della croce». Prossimi appuntamenti entrambi a Portimão per l’International Trophy a dicembre e per il Campionato del Mondo a gennaio. « Dedico tutto a mio papà e alla mia famiglia, e voglio ringraziare la squadra “54 Squadra Corse” per quanto fatto quest’anno». —
Nadir Salviato
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