Laura Teani: «La mia forza è tutta nella testa»
A diciannove anni il portiere del Beauty è già nel giro della Nazionale

LAURA TEANI E’ più di una promessa in chiave azzurra
PADOVA.
A luglio è stata operata al braccio e per lei si profilava un lungo stop. Due mesi dopo era di nuovo a difendere la porta del Beauty Star alle finali scudetto under 19 di pallanuoto femminile, vinte dalle padovane. «I medici mi avevano sconsigliato di riprendere subito perché un intervento come il mio, al nervo ulnare del gomito, richiedeva più riposo. Ma la voglia di giocare era troppa». Laura Teani, 19 anni, portiere del setterosa del Plebiscito, è fatta così. E in quell'occasione, in una finale di campionato che non doveva neppure giocare, non solo ha conquistato il tricolore ma è stata premiata anche come miglior estremo difensore. «Forse questo tipo di atteggiamento è legato un po' anche al mio ruolo. Se mi chiedono qual è la dote principale per emergere, io prima di citare chissà quale qualità atletica dico che sta nella testa: nella capacità di non scoraggiarsi. Stare in porta presenta dei vantaggi, perché indubbiamente si fatica meno rispetto alle compagne, ma quando sbaglia un attaccante non ci si fa troppo caso, mentre i nostri errori sono sempre al centro dell'attenzione: per questo bisogna imparare a non mollare. Mai. La psicologia è importante, nello sport». Talmente importante che le sarebbe piaciuto studiarla anche all'università. «Ora frequento il primo anno alla facoltà di sociologia ma non escludo di provare il test di ammissione nel prossimo anno accademico, perché mi ha sempre affascinato vedere come lavora il cervello delle persone» dice questa ragazza che è nata a Bergamo ma tre stagioni fa ha scelto di trasferirsi a Padova per provare a diventare, a soli 17 anni, il portiere di una delle squadre di serie A/1 di vertice. «Sono davvero contenta di quella scelta. Certo è stato difficile cambiare del tutto realtà e salutare i miei genitori per affrontare un'esperienza del genere così giovane. Ma in questo periodo credo di essere cresciuta tantissimo, sia da un punto di vista tecnico che umano. Tecnico, perché a Padova oltre a Enrico Cobalchin mi segue Galina Rytova, ex portiere russo che mi dà un sacco di consigli, e perché potersi confrontare con giocatrici forti aiuta a crescere. E umano, perché ho trovato un gruppo di amiche molto unito, con cui esco spesso anche dopo le partite. Ora vivo in un appartamento assieme a tre mie compagne, Marta Luci, Anna Sganzerla e Letizia Lascialandà, e quando non ho da studiare mi piace andare in discoteca o al cinema. L'ultimo film visto? A Natale mi sposo, quello di Boldi, ma era una cavolata. E poi mi piacciono i romanzi di Fabio Volo e Nicholas Sparks». La sua vera passione è però la musica. «Soprattutto Ligabue: ho appena visto un suo concerto e lo trovo fantastico. Ho anche una scaramanzia legata a lui: prima di ogni partita mi ascolto una sua canzone, Urlando contro il cielo. Mi dà la carica giusta». (d.z.)
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