Marcon-Cipollini, amore in palestra

Il Re Leone conquista la pallavolista trevigiana: «Mi fa anche da psicologo»

TREVISO. Il sospetto era venuto lo scorso 21 gennaio quando Mario Cipollini aveva fatto capolino sugli spalti del Palaverde per il match dell’Imoco Conegliano con la Foppapedretti Bergamo. Più o meno simili le domande che un po’ tutti s’erano fatti: cosa c’entra Re Leone con il volley? Vuoi vedere che il “Cipo”, infaticabile dongiovanni, ha vinto un’altra volata, conquistando il cuore di una pallavolista? La conferma l’hanno data gli stessi protagonisti della “love story”, che sono usciti allo scoperto. E, in un amen, il mondo del gossip s’è subito scatenato sull’ultimo colpaccio di Cipollini: Francesca Marcon, 34 anni, radici coneglianesi, nel trevigiano e trascorsi alla Spes (la squadra di Conegliano prima del fallimento e dell’arrivo dell’Imoco), icona sexy e nome notissimo del volley. Ruolo schiacciatrice, s’è esibita pure a Busto, Piacenza e Modena. Ora l’avventura a Bergamo, addolcita dalla fresca storia con uno dei più forti sprinter italiani di sempre.

Cupido ha colpito in Toscana, in quella Forte dei Marmi crocevia estiva di vip e campioni dello sport. A casa, in pratica, del 50enne ex iridato. Galeotta la palestra, lì si sono incontrati e hanno forse capito che qualcosa di bello poteva nascere. Fatale l’estate, con la sua propensione ai nuovi amori. Anche se Cisky, com’è nota nell’ambiente, aveva risposto inizialmente con un “no grazie”. «Da qualche anno, è la mia meta delle vacanze», racconta, «io stavo facendo la preparazione, lui in palestra ci va sempre. Risposi con un “no”, in quanto già fidanzata. Poi tutto è cambiato, in quell’incontro deve esserci stato qualcosa di magico».

Dopo qualche mese, infatti, il rapporto è decollato, guadagnando presto titoli e riviste patinate. «Questa invasione della privacy sinceramente non mi dà fastidio», ha aggiunto Francesca alla Gazzetta. «La vivo tranquillamente, non sono una starlette. E non sto facendo niente di male, non devo certo nascondermi da qualcosa. Noi sportivi siamo abituati a queste situazioni, specie una persona conosciuta come Mario».

Primatista di vittorie di tappa al Giro, a quota 42. Il mitico 2002 con gli scalpi della Sanremo, della terza Gand e del Mondiale di Zolder. Dall’altra parte, Francesca con lo splendido filotto a Busto: scudetto, Coppa Italia, Supercoppa e Coppa Cev. «Di ciclismo non me ne intendo, anche se papà è appassionatissimo e va tuttora in bici», spiega Francesca, «Non lo ricordo, ma da piccola mi portavano al Giro per le tappe più vicine. D’altronde, a Conegliano questo sport va forte. Mario lo conoscevo di fama, sapevo che era stato un numero uno, ma non chiedetemi delle sue vittorie. Ho imparato però che sono discipline molto diverse, che il ciclismo è tanto impegnativo e richiede un grande sforzo fisico: mi sto informando». Bisogna essere sportivi per capirsi, comprendere esigenze e impegni. E la mente è andata subito ad altre coppie celebri quali Pozzecco-Cacciatori o Ringo-Sangiuliano: «Pensiamo sia la mentalità a legarci. Non è facile stare vicino a un atleta professionista, per il tipo di vita e le dinamiche mentali. C’è un punto di partenza in comune, l’approccio è molto più semplice». Così s’accettano pure le mancate cene a San Valentino: «Siamo impegnati, io ho gli allenamenti. Ma va festeggiato tutti i giorni», precisa Cisky. Due discipline apparentemente lontane non sono mai state così unite.

Cipollini ha realizzato uno dei migliori sprint della carriera e Marcon una delle schiacciate più belle. «È un esempio, mi consiglia, mi suggerisce come comportarmi in certe situazioni e quando serve fa anche da psicologo», conclude la pallavolista della Foppapedretti.

Mattia Toffoletto

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova