Marinello portiere-modello: primo in classifica e vicino alla laurea

PADOVA. Un anno e mezzo senza sconfitte. E il record di soli cinque gol subìti in tutto il girone di andata, alla media di una rete incassata ogni tre partite. Dalla Serie D alla Seconda Categoria, a braccetto con Andrea Bellamio del Monselice, il portiere meno battuto della provincia è Luca Marinello dell’Arcella. Record doppio, quello del numero uno bianconero, che con la sua squadra sta anche dominando il girone E di Prima: un campionato che la neopromossa guida da imbattuta, con un ruolino di marcia di dieci vittorie e cinque pareggi. Una cavalcata straordinaria per la matricola bianconera, che già lo scorso anno ha vinto a mani basse il torneo di Seconda senza subire nemmeno una sconfitta. Tra campionato e coppe, l’Arcella non perde da una sessantina di partite. «Stiamo facendo qualcosa di eccezionale», sorride l’estremo difensore di Vigodarzere, 24 anni, che lavora per la Unox di Cadoneghe ed è pure prossimo alla laurea in ingegneria gestionale, «Essere il portiere meno battuto della provincia è la ciliegina sulla torta. Il merito non è solo mio, abbiamo una difesa solida e un centrocampo davvero tosto. In più di un’occasione ho fatto praticamente da spettatore, anche se non è facile tenere alta la tensione e farsi trovare sempre pronti».
Cresciuto nel Cittadella e sbocciato in Eccellenza e Promozione al Noventa, Luca è alla seconda stagione all’Arcella dopo aver giocato anche con Mestrino e Saccolongo. Dove arriverà questa neopromossa? «Vincere il secondo campionato di fila sarebbe un sogno ma a gennaio di solito si riparte quasi da zero. Il primo posto ce lo giocheremo, il girone è molto equilibrato».
Qual è stata la parata più bella? «In coppa con il Marola. Eravamo in dieci e gli ultimi minuti sono stati un assedio: quella sera sono stato bravo a tenere lo 0-0 e portare la sfida ai rigori. In campionato scelgo invece la parata nei minuti iniziali contro il Cadoneghe: ci ha dato la spinta per vincere 2-0».
Quali sono gli obiettivi per il 2016? «La priorità è la laurea. Nel calcio voglio aiutare l’Arcella a lottare al vertice fino alla fine. Dediche per il record? Un pensiero speciale va alla mia ragazza e ringrazio i miei genitori per i sacrifici con cui hanno assecondato le mie passioni. Specie quand’ero piccolo e dovevano scarrozzarmi ovunque per allenamenti e partite».
Matteo Lunardi
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova