“Mimma", la nonna sprint tenta il record dei 400 a 80 anni

La padovana Emma Mazzenga non è nuova a queste imprese: vanta già sei titoli iridati e 23 europei nella categoria master
x Gianfranco Natoli una foto fresca della master Emma Mazzenga (pezzo all'icu zilio2)
x Gianfranco Natoli una foto fresca della master Emma Mazzenga (pezzo all'icu zilio2)

PADOVA. Domani, 1º agosto, compie 80 anni. E, da quel fatidico momento, ogni giorno sarà buono per tentare l’assalto al record del mondo. Emma “Mimma” Mazzenga, però, una data e una pista le ha già scelte: l’1 settembre, allo stadio Euganeo, nel corso del Meeting di atletica internazionale.

La prima gara, alle ore 19, sarà la sua: questa ex professoressa padovana di Scienze e Chimica alle medie e al liceo Fermi tenterà, infatti, di battere il record dei 400 metri del settore master categoria W80, gara inserita nel programma appositamente per lei, che nel curriculum vanta già 6 titoli iridati e 23 europei, tra indoor e outdoor, spaziando in tutte le distanze della velocità. «So che il primato appartiene all’americana Polly Clarke, che ha bloccato il cronometro dopo 1’40”45», spiega la signora Emma, che si allena tre volte a settimana al campo di Voltabarozzo, seguita da Franco Sommaggio per i colori dell’Atletica Città di Padova, aggiungendo anche una seduta di corsa lungo l’argine. «A livello internazionale il regolamento è diverso da quello italiano: per cambiare categoria non si considera l’anno di nascita ma il compleanno. Io in questa stagione ho già corso in 1’29”9 in quella che comprende le atlete dai 75 ai 79 anni, per cui, se non ci saranno imprevisti, credo di poter tentare l’impresa da agosto in poi. Al mio fianco ci saranno alcune amiche, tra cui l’ex azzurra Nadia Dandolo».

Dire che la professoressa Mazzenga è la dimostrazione che l’atletica mantiene giovani è sin troppo scontato. Di certo è lei la prima a precisare che «non mi alleno solo per tenermi in forma: per questo basterebbe molto meno di quello che faccio. No, per me gli allenamenti sono finalizzati alle gare: mi piace vivere il clima agonistico». A sentirla, non ci sono segreti dietro alla sua longevità sportiva: «Non seguo diete particolari, anche se sto attenta a non eccedere con il cibo. Mi sveglio molto presto, ma non perché mi piaccia farlo, è che dormo poco. Così alle 6 apro già gli occhi e rimango a leggere: romanzi, biografie, ma anche testi di scienze, perché, da ex insegnante, mi piace documentarmi. E poi amo viaggiare: a giugno, ad esempio, sono stata in Normandia». E pensare che l’atletica è tornata nella sua vita dopo un lungo “letargo”.

«Ho cominciato a praticarla all’università, con il Cus, ma già nel ’61 ho dovuto smettere: ci sono stati il matrimonio, l’arrivo dei miei due figli e il lavoro. Poi, nell’86, l’ex presidente Alberto Pettinella decise di riunire le sue atlete per formare una squadra master. E così ho ripreso gli allenamenti, sono passata ad Assindustria, con cui ho vinto uno scudetto, e poi ad una società di Macerata».

Da allora non si è più fermata. Tanto da potersi esibire all’Euganeo nella stessa serata in cui il pubblico applaudirà atleti come il campione olimpico e primatista mondiale dei 110 hs Aries Merritt. E nessuno potrà dire che la sua non è una vetrina meritata.

(d.z.)

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