Padova-Belluno, una è di troppo

Di fronte le due capoliste a punteggio pieno: prevendita record, previsti sugli spalti 5.000 spettatori
Di Stefano Edel
belluno triestina 2-1
belluno triestina 2-1

di STEFANO EDEL

È una partita-verità, nel senso che è un primo, significativo test per chi lotta al vertice di un girone (il C) dove i valori sono già ben delineati, anche se è stata virata appena la boa della sesta giornata. Padova e Belluno, appaiate a 18 punti, dettano legge in un campionato che, come terzo incomodo (e si sapeva), vede l’AltoVicentino inseguire le capolista staccato di due lunghezze e tifare per un pari nel big match dell’Euganeo, sperando nell’aggancio in caso di (sua) vittoria sull’Union Pro. Bisogna andare abbastanza indietro nel tempo per ritrovare una situazione analoga che riguardi i biancoscudati, chiamati a battersi per una leadership assoluta contro un avversario che, come loro, non perde un colpo. Se la memoria non inganna, in Lecce-Padova del 15 novembre 2009, prima stagione dopo il ritorno tra i cadetti, la posta in palio era altrettanto alta: la squadra di Carlo Sabatini si presentò allo stadio di via del Mare forte del quarto posto in coabitazione con il Torino, incrociando i guantoni con i salentini, che le stavano sopra di 2 punti (ed erano terzi prima di scendere in campo). Vinse il Lecce, con un 2-1 in rimonta, e il Padova si ritrovò quinto, staccato di 5 lunghezze dai rivali, balzati in testa alla serie B.

Toccando tutto quel che c’è da toccare, e tenendo conto che stavolta è il Padova ad usufruire del fattore-campo, oggi il clima che respireremo sarà molto simile a quella serata pugliese, pur con squadre e categoria diverse. C’è la curiosità di scoprire se il Belluno sia davvero in grado di reggere al ruolo, un po’ inatteso, che si è trovato a ricoprire, ma c’è soprattutto la verifica probante per gli uomini di Parlato, orfani di tre pedine-chiave come Dionisi, Segato e Ferretti. Una sfida che capita a fagiolo, anche per corroborare le ambizioni di una piazza che ha riscoperto - per fortuna - il suo amore per il calcio, “stuprato” da personaggi che, in nome e per conto del Biancoscudo, hanno fatto scempio di denaro e passione altrui con la... grazia di veri e propri Unni.

Se bisognava ripartire da zero per fare pulizia di un marciume che aveva portato alla nausea, ben venga un’annata in cui ci stiamo divertendo e riscopriamo il piacere di stare in alta quota. Eppure nessun primato, per quanto meritato, è garantito per... grazia ricevuta, oggi ci sarà da soffrire e lottare, come le volte precedenti, se non di più. Per cui un apporto fondamentale dovrebbe assicurarlo la tifoseria di casa, che accorrerà massiccia allo stadio. Ne abbiamo già scritto l’altro giorno, per cui non vale la pena di ripeterci: al pubblico padovano viene chiesto un atto di maturità e di intelligenza. Siamo pronti a scommettere che non fallirà la prova.

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