Padova,c’è curiosità per il «metodo» di Andreoletti Rosa da completare

L’ANALISI. Concluse le due settimane di lavoro in montagna

Buoni risultati per il gruppo, manca qualcosa a centrocampo

Stefano Volpe

Non cambiare nulla per cambiare tutto. La prima parte della preparazione del Padova, quella svolta nel ritiro di Pieve di Cadore, si è conclusa sabato scorso dopo due settimane di lavoro intense e tre amichevoli nelle quali i biancoscudati hanno collezionato due vittorie e un pareggio.

IL BILANCIO. Già domenica prossima arriverà il primo impegno ufficiale della stagione, in casa del Cesena, nel turno preliminare della Coppa Italia di Serie A e B. Una sfida di prestigio, alla quale Kirwan e compagni arrivano consapevoli di poter dire la propria, sebbene ancor bene distanti dall’essere quella squadra propositiva che ha in mentre mister Matteo Andreoletti. Il tecnico ha intenzione di portare una ventata di freschezza e innovazione al gioco della squadra. Un’idea ambiziosa e allo stesso tempo molto complessa, che richiede tempo e pratica. Per questo il Padova visto nelle prime tre amichevoli è ancora una squadra in rodaggio, anche se i motivi per essere ottimisti non mancano.

COSA VA. Aver mantenuto quasi completamente l’ossatura della scorsa stagione permette al mister di non partire totalmente da zero. I giocatori si conoscono, sono affiatati e un anno di esperienza alle spalle consente loro di aver preso le misure sia al campionato che alla piazza. E anche i tre nuovi acquisti sembrano essersi già ambientati alla perfezione. Anche perché, per quanto riguarda i due portieri, si tratta di un ritorno alla base. Mattia Fortin, il titolare designato, gode della stima di tutto l’ambiente, è cresciuto nel Padova ed è stato allenato a lungo dal preparatore Zancopè. L’anno di prestito a Legnago ha contribuito a fargli fare un ulteriore salto di qualità e già nelle prime uscite ha mostrato di poter fare la differenza. Alle sue spalle Michele Voltan rappresenta il vice perfetto: giovane, padovano, non troppo ingombrante. Il terzo volto nuovo è quello di Alberto Spagnoli, il centravanti invocato a gran voce e che si sta già facendo apprezzare per spirito di sacrificio e capacità di pungere in area. L’aspetto più confortante è il grande entusiasmo con il quale il gruppo sembra aver accolto i metodi di Andreoletti. Il mister ha già acquisito autorevolezza e fiducia e questo è il punto di partenza migliore per avvicinarsi al campionato.

COSA MANCA. Il ritiro è filato liscio per quanto riguarda gli infortuni anche se all’appello mancano due giocatori chiave che non si sono mai visti nelle tre amichevoli: Cretella e Valente. L’assenza più pesante è proprio quella del centrocampista, l'unico in rosa capace di unire dinamismo, visione di gioco e aggressività. Tuttavia, per il secondo anno consecutivo, ha saltato per infortunio la prima parte di preparazione. Una nuova partenza ad handicap che getta ombre sulla sua tenuta atletica. Per questo, nella speranza di recuperarlo al meglio, è molto probabile che la società sondi il mercato per acquistare un nuovo centrocampista. Discorso simile per Valente. Alle spalle della prima punta ha caratteristiche rare: velocità, uno contro uno e tiro dalla distanza. Ma da quando è arrivato a Padova il suo percorso è sempre stato frastagliato dagli infortuni.

Dovrebbe restare in rosa ma è probabile che il ds Mirabelli possa tentare un colpo last minute anche in avanti.

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