Padova, la beffa a Mandorlini e quel rigore che non c’era

Troppe decisioni contro i biancoscudati nel giro di pochi giorni: respinto il ricorso sulla squalifica del mister (ma accolto quello degli avversari). E con il Matelica...

Stefano Volpe / PADOVA

Ma perché ce l’hanno tutti con il Padova? Forse perché vince quasi sempre da inizio stagione. Forse perché non ha mai voluto urlare e piangere più degli altri. Forse perché ha sempre evitato atteggiamenti ruffiani. Fatto sta che, proprio una volta entrati nel vivo della stagione, sembra essere partita la gara a chi attacca più forte, con tutti i mezzi possibili, i biancoscudati.

IL RICORSO.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è quello che ha lasciato le maggiori perplessità. La Corte d’appello federale, ieri, ha respinto totalmente il ricorso inoltrato dal Padova in merito alle quattro giornate di squalifica inflitte a mister Mandorlini. Il tecnico biancoscudato dovrà scontare totalmente la pena e così sarà di nuovo in tribuna domani con la Feralpi Salò e domenica prossima in casa della Vis Pesaro. Mandorlini era stato squalificato dal giudice sportivo al termine della sfida di martedì 3 marzo contro la Virtus Verona, quando aveva litigato furiosamente con la panchina avversaria e gli emissari della procura federale. Curiosamente, la stessa Corte che ha respinto il reclamo per Mandorlini, ha accolto parzialmente quello per il capitano della Virtus Riccardo Cazzola, a cui è stata ridotta la squalifica da quattro a tre giornate, dopo l’espulsione per le veementi proteste, con spinte all’arbitro, per il rigore assegnato a Ronaldo.

GLI EPISODI.

La doccia fredda per il mancato ritorno in panchina di Mandorlini, arriva il giorno dopo la peggior prova stagionale del Padova, che contro il Matelica ha rimediato un pesante ko. Una sconfitta talmente meritata che nel post partita nessun biancoscudato ha voluto cercare alibi e tutti quanti, dallo staff tecnico ai giocatori, hanno fatto mea culpa, addossandosi le responsabilità della prestazione. Eppure, qualcosa da recriminare ci sarebbe stato. Un episodio su tutti, quello del calcio di rigore fischiato a favore dei padroni di casa al 19’ del primo tempo, sul punteggio di 1-0. Un penalty che le immagini hanno dimostrato fosse inesistente, visto che il fallo comincia almeno un metro fuori dall’area di rigore. Sarebbe cambiato qualcosa? Chissà, anche perché quel rigore ha scatenato tutta una serie di episodi sfavorevoli al Padova. Innanzitutto il gol del 2-0 del Matelica, quindi l’ammonizione di Rossettini, che a inizio ripresa è stato espulso per un secondo giallo (discutibile) per un contatto con Moretti lanciato in contropiede. Se non ci fossero stati rigore e ammonizione la partita sarebbe potuta cambiare e allo stesso tempo ha lasciato qualche dubbio (destinato a non essere chiarito dalle immagini televisive) l’azione del primo gol marchigiano. Moretti ha approfittato dello scivolone di Gasbarro per segnare a tu per tu con Vannucchi, ma chi era in tribuna giura che l’attaccante fosse partito in posizione di fuorigioco. Una serie di sviste che arrivano al culmine di una settimana zeppa di polemiche da parte delle dirette concorrenti biancoscudate. Prima l’enorme polverone scoppiato per l’assegnazione del rigore all’ultimo minuto in casa della Virtus Verona, nonostante il fallo di Danti su Ronaldo fosse netto. Quindi lo sfogo del direttore sportivo del Perugia, Comotto, che si è lamentato per i mancati rigori assegnati contro il Cesena. E intanto, domani, per Padova-FeralpiSalò è stato designato un quarto uomo proprio di Perugia. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova