«Padova resta città di serie C»
Riceviamo e pubblichiamo
Come era nelle previsioni, soprattutto fra gli addetti ai lavori di una certa età cestistica, l'anarchica pallacanestro padovano ancora una volta ha fatto autocanestro, L'accordo sinergico fra le maggiori società (Virtus, Gattamelata, Petrarca; perché no il Limena?) con l'appoggio federale del presidente della Fip provinciale Riccardo Guolo, e quello istituzionale dell'assessorato allo sport del Comune e della Provincia di Padova è andato definitivamente in soffitta. Un'occasione simili di fare sinergia (bastava copiare il successo della pallavolo Padova) per il rilancio ai vertici nazionali del basket padovano, non si ripresenterà facilmente, perché tutte le società che avevano aderito inizialmente al progetto Padova unita, partivano a livello di categoria alla pari: dalla serie C. A far fallire la missione possibile, oltre l'aspetto economico, di sicuro era quello di chi dovesse comandare la nuova squadra. Le tre B: Bernardi, Bosello e Benini nel bene e nel male, con la loro sfrenata passione della palla a spicchi, fino adesso hanno tenuto a galla il vertice del movimento cestistico padovano, e purtroppo non faranno un passo indietro, continueranno a coltivare come sempre il proprio orticello, cercando il salto di categoria con la propria squadra di proprietà. Intanto la Padova cestistica rimane sempre da serie C.
Rolly Marchi
tifoso e ideatore della 24 ore di basket a Padova
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
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