Padovanelle, domenica ritorna il Città di Padova

PADOVA. Il nuovo corso, firmato dalla Breda Scarl, società formata dalle famiglie De Rossi di Treviso, Talpo di Padova e Folli di Imola, che si è aggiudicata la gestione dell'ippodromo di Ponte di Brenta per i prossimi tre anni, prenderà il via domenica pomeriggio quando si correranno anche i Gran Premi Città di Padova e Le Padovanelle. Alle due supergare, le cui linee di partenza sono state estratte, in diretta, mercoledì scorso proprio all'interno della redazione de Il mattino di Padova, parteciperanno i migliori cavalli e i migliori guidatori che attualmente ci sono nell'ippica italiana. Il Città di Padova è riservato ai quattro anni e per la prima volta è intitolato a Francesco Carraretto, allevatore padovano molto noto negli anni '80 e '90. Sette i partenti: Smeralda Jet, guidato da Antonio Di Nardo; Saba del Ronco (Enrico Bellei); Santiago D'Ete (Roberto Andreghetti); Saikala (A.Farolfi); Sonia (Renè Legati); Superbo Capar (G.Lombardo) e Sharon Gar (Pietro Gubellini). I favoriti sono Santiago e Saikala, ma con buone chance anche per Sonia e Smeralda Jet. Ai nastri di partenza del Gran Premio Le Padovanelle (dai 5 anni in su ) in nove: Re Italiano (Bellei), Orleans Om (Lombardo), Osasco di Ruggi (Vecchione), Royal Blessed (Paal), Radio Freccia FI (Federico Esposito), Owen CR (Gubellini), Orsia (Gocciadoro), Per Amore Gual (Ehlert) e Papalla (Stefani). Favoriti: Radio Freccia, Re Italiano ed Owen CR, ma potrebbero brillare sulla pista veloce di Ponte di Brenta anche Orleans e Orsia. Entrambi i gran premi si corrono su 1.640 metri, con in palio 45.000 euro a corsa.
Spazio anche all’arte domenica alle Padovanelle: nel parterre davanti la tribuna, il pittore Franco Galante (84 anni), esporrà venti sue opere.
Spiega Antonio De Rossi,presidente della Breda Scarl: «L'ippodromo Breda si trova, ormai, nelle condizioni di tornare ai fasti gloriosi di un tempo, quando sull'anello di Ponte di Brenta venivano a vincere anche i campionissimi Tornese, Delfo, Top Hannover e Varenne. Ma l'impianto fatto costruire nel 1901 dal senatore-mecenate Vincenzo Stefano Breda e ristrutturato ex novo nel 1962 da Ivone Grassetto non sarà più un luogo dove correranno solo i cavalli. Anche per assicurare un' efficiente e lungimirante gestione economica il Breda sarà un punto di riferimento costante, specialmente in primavera e in estate, per realizzarvi eventi di ogni genere. Ad esempio a luglio saranno presenti una serie di bar e di ristorantini, gestiti da una società sportiva, che già adesso sta collaborando con il Comune, mentre a fine estate si terrà, per due domeniche consecutive una spettacolare festa delle Mongolfiere, gestita da un'associazione di Vigonovo, che ha ottenuto un grande successo a Ferrara».
Felice Paduano
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