Per Luxuria (e le Iene) un nuovo arresto e l’espulsione da Sochi

SOCHI. Riesce a metà il tentativo di Vladimir Luxuria di portare dentro al Parco Olimpico la sua protesta contro la legge anti gay varata dal presidente russo Vladmir Putin.
Dopo i problemi di domenica, con il fermo ed il successivo rilascio, l’ex parlamentare è sbarcata ieri all’interno della zona dove si svolgono le gare insieme a Le Iene (Pio D'Antini e Amedeo Grieco), per assistere alla semifinale di hockey femminile fra Canada e Svizzera. Lei, vestita da Drag Queen con i colori arcobaleno e corona di fiori in testa, parla a ruota libera, spiegando i motivi del suo viaggio in Russia al fianco dei due inviati del programma di Italia 1.
Tutto sembrava procedere bene, fino a quando il transgender è stato nuovamente fermato e caricato su un auto dell’organizzazione, nonostante fossero in possesso dei biglietti, per essere poi rilasciato in aperta campagna. Stessa sorte per le due Iene.
L’unità di crisi della Farnesina si è attivata immediatamente per risolvere la situazione. Ma i tre vengono, dopo essere stati portati in albergo, torneranno in Italia come persone non gradite. La loro avventura russa è finita.
Prima del nuovo fermo, l’ex parlamentare aveva parlato della sua disavventura, ammorbidendo la versione data da Imma Battaglia, presidente onorario di Gay Project: «L’ho chiamata nel momento in cui ero più spaventata».
In realtà le lungaggini del suo fermo erano dovute all’attesa di un interprete. Il fermo era avvenuto a Sochi, lontano dalla zona olimpica di Adler, dove l’ex parlamentare e Le Iene facevano domande un pò troppo ardite alle persone riguardo ai loro pareri sui gay. In particolare Luxuria aveva con sé una bandiera con la scritta Gay is ok: l’alterco è partito quando il vessillo gli è stata strappato «da due energumeni», mentre lei ha opposto resistenza cercando di riprenderla.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova