Rugby. L’Italia a valanga con 9 mete sulla Romania rimasta in 14 per 70 minuti

Finisce 57-7: dopo 6 mesi  Capuozzo si conferma e fa una doppietta, a segno 8 giocatori fra cui Alessandro Garbisi con il fratello Paolo che trasforma, evento da annali.  Gli ospiti anche in 13. Molte le sviste azzurre, 18 turnover concessi per calo di concentrazione a partita in discesa. Martedì Crowley annuncia i 33 per il mondiale e sabato 26 a Treviso ci sarà il Giappone.

Fabrizio Zupo
L'abbraccio dei fratelli Paolo e Alessandro Garbisi
L'abbraccio dei fratelli Paolo e Alessandro Garbisi

Valanga di mete (9) per gli Azzurri e medesimo distacco di 50 punti inflitto alla Romania come già dai georgiani (57-7 ieri a San Benedetto del Tronto, 56-6 la scorsa settimana) quale punto di riferimento.

Nove mete con 8 giocatori diversi: doppietta di Capuozzo, puntuale nel confermarsi dopo 6 mesi di assenza (sprint lungo nato da un errore in difesa: calcio stoppato a Paolo Garbisi). A segno gli equiparati Odogwu e Lamb e; nel triangolo allargato, pure Ioane (due volte, una annullata per un in avanti, qualche passaggio prima), Brex (con doti pure di footballer) e Nicotera dopo un drive. In meta Alessandro Garbisi (trasformata dal fratello Paolo, record da Guinness) indemoniato nel primo tempo e dalle cui mani sono iniziati tutti gli affondi della cavalleria. Uomo del match Negri.

Tutto bene? Sì al 80%, ma c’è la tara da fare: al 10’ la spallata di Motoc a Lamaro (ko, rientrato dopo il test Hia) ha lasciato i rumeni in 14 per 70’. Un giallo al 39’ al nostro capitano al 39’ causa della meta tecnica concessa da Pearce alla Romania, ha rimesso le cose in pari, ma pochi minuti dopo (45’) un’altra spallata di capitan Chirica sul volto di Ioane ha lasciato gli ospiti in 13 per una manciata di minuti. Questo lungo vantaggio ha aperto le porte per i nostri marcatori ma pure una mancanza di tensione, un calo pericoloso su cui Crowley dovrà ragionare. L’Italia non avrà di fronte altre squadre poco ordinate.

È il ct a lamentarsene a caldo: «Contenti per la vittoria ma concessi troppi turn-over, 17 o 18 e a livello internazionale non è ammissibile». Vanno messe poi decine di palle cadute di mano. Inoltre nel periodo del doppio vantaggio (15 contro 13) gli Azzurri hanno segnato solo 1 delle 9 mete e in una mischia chiusa (8 contro 6 a spingere) la nostra prima linea è crollata. Tutto legato all’inerzia di questa partita (31-0 nella prima mezzora), o da studiare? «Dobbiamo essere più accurati. Ma su quel crollo voglio andare a rivederlo» conclude Crowley che martedì annuncerà la lista dei 33, prima di Italia -Giappone sabato a Treviso.

«Non avremo così tante opportunità di poter segnare le prossime volte» dice capitan Lamaro «In generale la cosa su cui dobbiamo lavorare di più è la concentrazione. Con la Romania abbiamo perso un po' il gioco collettivo, dobbiamo essere cinici e restare sempre nel nostro piano di gioco». E quel colpo di Motoc? «Ho sentito le scosse al collo, fortunatamente è passato subito e dopo il protocollo sono rientrato. Mi spiace il giallo subito dopo».

La sequenza delle mete, a cui vanno aggiunte le 6 trasformazioni di Paolo Garbisi per il 57-7 finale: 5’ Odogwu, 12’ Ioane, 16’ A. Garbisi, 20’ Capuozzo, 28’ Nicotera, 39’ Romania meta tecnica. S.t. 43’ Brex, 53’ Capuozzo, 66’ Lamb, 72’ Halafihi.

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