Sanfilippo non ci sta: «Chiederemo i danni ai responsabili»
VICENZA. Davanti allo stadio Menti il tifo biancorosso ha giocato ieri mattina una delle sue partite più appassionanti, riuscendo nell’intento, annunciato già la sera prima, di bloccare il pullman...
VICENZA. Davanti allo stadio Menti il tifo biancorosso ha giocato ieri mattina una delle sue partite più appassionanti, riuscendo nell’intento, annunciato già la sera prima, di bloccare il pullman della Berretti del Vicenza diretto all’Euganeo per la partita di Coppa Italia, impedendo alla squadra di arrivare in tempo, in aperto contrasto con quanto aveva stabilito l’attuale proprietario del club, Fabio Sanfilippo.
Dalle 10 del mattino, e sino alle 15, quasi 400 tifosi - ma il numero con il passare delle ore è aumentato - sono rimasti uniti davanti al varco dal quale sarebbe dovuto uscire il pullman. I giocatori biancorossi e lo staff, intanto, si trovavano all’interno dello stadio, ben sapendo qual era la situazione fuori, con la polizia che controllava a distanza il presidio pacifico.
Intorno alle 11 Carlo Florio, uno dei leader della curva, si è rivolto così ai tifosi, che alla spicciolata continuavano ad arrivare nei pressi del varco 6: «Rimaniamo tutti fino alle 15, il pullman non deve partire. Al pranzo ci pensiamo noi. Arriveranno dei panini e da bere» (e così è stato).
Nel frattempo, davanti all’ingresso del Menti, dove si è presentato anche il questore di Vicenza Giuseppe Petronzi, il tecnico Nicola Zanini è uscito per un breve confronto con i capi della curva, che gli hanno chiesto di spiegare i motivi della manifestazione ai ragazzi e ai loro genitori, assicurando il massimo sostegno alla prossima partita della Berretti. Alle 12.40 lo stesso Zanini, accompagnato dal suo staff, ha raggiunto i tifosi, confermando la decisione di non giocare a Padova. Il popolo biancorosso ha dato inizio alla festa e ha intonato i cori: prima contro Franchetto, Polato, Sanfilippo, poi a favore del
mister
e dei suoi ragazzi. I tifosi hanno invitato l’allenatore a chiamare i ragazzi della Berretti per mangiare assieme un panino e nello spazio di pochi minuti capitan Sacchetto e i suoi compagni sono arrivati, accolti dal coro: “Orgogliosi di voi”.
Quando tra i tifosi si è sparsa la voce del comunicato apparso alle 12.50 sul sito del club biancorosso, e diffuso agli organi di stampa, è esplosa la rabbia e una volta di più Sanfilippo si è preso del «ridicolo». Questa la nota: «A fronte della presenza di donne e bambini, le forze dell’ordine fanno sapere di non avere abbastanza personale che possa garantire la possibilità di uscita del pullman e che non sarà fattibile la sua partenza. Ci riserveremo di quantificare i danni e di individuare i responsabili dello stesso. Il Vicenza Calcio si ritiene rammaricato del comportamento non giustificato da parte dei tifosi, in quanto coloro che erano stati scelti per disputare la partita in evento sono comunque tesserati della società».
Nelle ore successive, è arrivata la replica della Questura: «Le forze dell’ordine hanno costantemente presidiato l’intera area, in cui erano confluiti numerosi tifosi che manifestavano pacificamente la propria contrarietà alla trasferta. In seguito, una delegazione ha incontrato i rappresentanti del Vicenza Calcio e i giocatori presenti. Questi mai hanno formulato richiesta di uscire dalla porta carraia per andare a Padova. Piuttosto, giocatori e staff, che avevano autonomamente deciso di non effettuare la trasferta, hanno raggiunto i tifosi all’esterno dell’impianto sportivo».
Alle 14.36, con i tifosi sempre a presidiare, in un numero inferiore, il varco 6, è uscito il pullman vuoto, diretto al deposito. Il Vicenza, in mano più che mai ai suoi giocatori e ai suoi tifosi, ricomincia da qui.
Marta Benedetti
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