Sarmeola, promossa la squadra della cicogna

I ragazzi di Marin e Mercanzin salgono in Seconda: sei giocatori in questa stagione sono diventati papà
Di Matteo Lunardi

RUBANO. Chi la dura la vince.

Gioia incontenibile per il Sarmeola di Germano Marin e Corrado Mercanzin, che dopo una lunga serie di tentativi a vuoto è finalmente riuscito a centrare la promozione in Seconda Categoria grazie al 2-2 nella finale-playoff del girone «B» di Terza con la Virtus Plateolese.

Via così alla grande festa al «Blues Brothers», tradizionale posto di ritrovo insieme al «Bar 29» per l’intoccabile aperitivo del sabato con allenatori, dirigenza e famiglie.

Una promozione all’insegna delle curiosità: dalla promessa di capitan Gianluca Mazziotta di farsi tagliare i capelli alla sua stessa figlia Annalisa, che per tutto l’anno ha preparato con amore i biscottini portafortuna da mangiare dopo le partite. Dall’immancabile «caffè e amaretto» offerto dal presidente prima di ogni gara alla mega-chat di «WhatsApp» in cui tutti i giocatori comunicano da qualche mese ad ogni ora del giorno. Fino al dato più curioso, quello valso il soprannome di «squadra della cicogna», visto che nell’ultimo anno ben sei giocatori sono diventati papà. Davvero un anno speciale.

Per ultimi Claudio Pranovi, con due gemelline, Manuel Rizzi e Luca Don, che ha stappato lo spumante proprio sabato alla vigilia della finale.

La rosa del Sarmeola.

Portieri: Alberto Calgaro (’90), Cristiano Cattelan (’79), William Greggio (’79).

Difensori: Roberto Amorese (’78), Daniele Berto (’86), Alessio Costanzo (’85), Francesco Gonella (’78), Francesco Montanaro (’82), Manuel Rizzi (’80), Davide Specian (’88), Denis Varotto (’89).

Centrocampisti: Edward Campagnolo (’74), Andrea Dirignani (’88), Gianluca Mazziotta (’77), Enrico Moro (’86), Francesco Nicetto (’85), Luca Perozzo (’83), Alberto Saccuman (’86), Alessandro Torrenti (’85), Luca Vardabasso (’77).

Attaccanti: Jacopo Bettio (’92), Gianluca Borraccino (’86), Luca Don (’86), Nicola Franco (’87), Alessandro Marini (’86), Claudio Pranovi (’85).

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