Sarri-Mancini la lite diventa un caso sociale

Bagarre al termine di Napoli-Inter tra insulti omofobi e personali. In arrivo squalifiche

NAPOLI. Silenzio totale dell'Inter. Il giorno dopo la furibonda lite con Sarri, Mancini non se la sente di parlare. Ha già detto tutto. L'allenatore del Napoli torna, invece, sull'accaduto: «Mi sono già scusato e lo ribadisco: non sono assolutamente omofobo. Ho avuto amici gay». Mancini non accetta le scuse del collega e attende le decisioni del giudice sportivo, che arriveranno oggi. Sarri rischia uno stop sino a 4 mesi.

Il caso scoppia negli ultimi minuti di Napoli-Inter, quarti di finale di Coppa Italia. I nerazzurri sono in vantaggio, ma accade qualcosa di strano: il tabellone luminoso del San Paolo segnala ben 9 minuti di recupero. È chiaramente un errore (subito corretto), perché i minuti da recuperare sono invece 5. La circostanza fa comunque arrabbiare Roberto Mancini, che si dirige verso il quarto uomo per chiedere spiegazioni. S’imbatte, invece, in Sarri, visibilmente nervoso per la sconfitta e per l'espulsione di Mertens all'88'. Accade l'incredibile: l'allenatore del Napoli affronta a muso duro Mancini e lo insulta. La lite va in onda in diretta tv, ma i particolari non vengono colti. Saranno resi noti dopo dallo stesso Mancini. All'arbitro non sfugge la gravità dell'accaduto ed espelle entrambi gli allenatori. Mancini lascia il campo, rivolgendo gesti eloquenti a Sarri: la vicenda non finisce qui, è il messaggio chiaro che gli manda. E infatti, insieme a Zanetti, si reca negli spogliatoi del Napoli. dove Sarri si scusa per l'accaduto. Ma è del tutto inutile perché la lite rischia addirittura di degenerare. «Vecchio “cazzone”», l'insulto che Mancini rivolge a Sarri, «ti devi vergognare». Poi, visibilmente scosso, racconta l'accaduto davanti alla tv: «Sarri è un razzista e uomini come lui non possono stare nel calcio. Ha inveito contro di me urlando “frocio” e “finocchio”. Io sono orgoglioso di esserlo, se lui è un uomo. Si deve vergognare, ha 60 anni. In Inghilterra non potrebbe andare neanche in un campo di allenamento».

Dopo Mancini, parla Sarri: «Ero innervosito dall'espulsione di Mertens, non ce l'avevo con Mancini. Ho visto che si lamentava per l'entità del recupero, mentre a sembrava poco. Sono cose di campo che dovrebbero finire in campo. Quando mi sono accorto di avergli detto qualcosa, gli ho chiesto scusa negli spogliatoi, ma era contrariato. Mi aspetto che Mancini accetti le mie scuse e si scusi anche lui con me. Non mi ricordo cosa gli ho detto. Omofobo? Mi sembra un’esagerazione, era un insulto di rabbia, senza secondi fini. Mi ha dato del vecchio “cazzone” e mi aspetto che anche lui venga squalificato. Mi sembra razzista anche questo».

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