Sfida a passo di tango E i campioni d’Europa sono una coppia padovana

Padova
I campioni d’Europa sono italiani. Per la precisione proprio padovani. Nella straordinaria estate azzurra c’è spazio anche per il tango, con la coppia formata da Antonellina Miorelli ed Emiliano Casalli che si è aggiudicata nelle scorse settimane il campionato Europeo 2021 nella categoria tango da pista. Un risultato eccezionale se si pensa che è soltanto la seconda volta nella storia che il titolo viene assegnato a una coppia italiana. Un risultato che certifica, se ce ne fosse bisogno, il grande lavoro portato avanti negli anni da questa affiatatissima coppia che ha Padova nel destino. Lei, Antonellina, 54 anni, è originaria del trentino ma si è trasferita nella città del Santo da trent’anni. Ed è qui che ha conosciuto Emiliano, 55 anni, dei quali gli ultimi 20 passati a Padova dopo essersi trasferito da Trieste. Lei operatrice nel settore della disabilità; lui ingegnere chimico, entrambi con una passione sfrenata per il ballo, in particolar modo il tango.
Si sono conosciuti proprio alle milonghe, hanno iniziato a ballare insieme finché un giorno non è scoccata la scintilla in tutti i sensi. Sono diventati una coppia anche nella vita, hanno deciso di abbandonare i rispettivi lavori per dedicarsi anima e corpo al ballo, fondando nel 2006 la scuola Aetango che oggi ha sede in via Ca’ Silvestri a Montà. Una lunga strada che li ha portati fino al trionfo di quest’estate al Palazzo dei Congressi di Bellaria.
«Tutto è cominciato tre anni fa», spiega Antonellina, «La nostra grande maestra argentina ci aveva spronato a partecipare ai campionati Europei. Noi accettammo, ma fu un fallimento totale, non ci trovammo per nulla in sintonia con un ambiente estremamente competitivo. Non c’erano le condizioni per esprimere il nostro tango, uscimmo già al primo girone e giurammo di non tornarci mai più». Qualcosa ha fatto loro cambiare idea.
«Il desiderio enorme di tornare a ballare dopo tantissimo tempo. La nostra scuola è rimasta chiusa praticamente per un anno e mezzo, a causa della pandemia, da marzo 2020. Volevamo tornare a ballare, ritrovarci con gli amici, far vedere che finalmente anche il tango era pronto a riemergere. Tutto qui. Ci siamo convinti a riprovarci, decidendo di scendere in treno con la consapevolezza che ci avrebbero eliminato subito e avremmo fatto tre giorni di vacanza sulla riviera romagnola». Mai previsione fu più sbagliata. Cos’è cambiato rispetto a tre anni prima? «Quest’anno nella stessa pista si disputavano anche i campionati metropolitani, abbiamo iniziato da lì, trovando un ambiente meno competitivo. Passo dopo passo abbiamo preso fiducia e vinto il campionato metropolitano nella categoria Open e Vals internazionale». Poi è arrivato il turno degli Europei. Una cinquantina di coppie con rappresentanze da Cipro, Germania, Russia, Inghilterra e Ungheria. Livello, competizione, tensione che salgono. Ma non la pressione: «Al primo giro eravamo convinti di aver ballato male, poi Emiliano mi ha preso in disparte dicendomi di aver sbirciato i primi risultati e che eravamo in vantaggio. Siamo rimasti in testa dall’inizio alla fine ma senza mai farci illusioni, perché da un momento all’altro può avvenire il ribaltone. Invece, contro ogni pronostico, abbiamo trionfato». Cosa può aver convinto i giudici ad assegnare il trofeo alla coppia? «Secondo me ha influito il fatto che, ultimamente, sono cambiate le direttive da Buenos Aires e nel tango da pista si tende a premiare meno l’aspetto scenografico e maggiormente l’intesa e la musicalità espresse dalla coppia. E poi io credo che gli anni passati sulle piste siano decisivi. In Argentina mi è capitato di veder ballare delle signore attempate ma che nella loro danza esprimevano qualcosa di magico. Più hai esperienza, unita alla passione, più riesci a entrare nel cuore di chi ti guarda». E, alla fine, niente vacanze al mare in Romagna. «No, anzi siamo stati colti di sorpresa. Andando in treno ci siamo dovuti comprare un’altra valigia dove sistemare le coppe, visto che ne abbiamo vinte quattro a testa. Ma in valigia ce ne stavano solo sette e così una me la sono tenuta in mano per tutto il viaggio attirando la curiosità degli altri passeggeri. Con questa vittoria ci siamo qualificati per i Mondiali che, come da tradizione, si disputeranno in Argentina nel 2022. Speriamo di potervi partecipare visto che gli ultimi si sono svolti online». —
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