Silvio Fauner e l’idea green nata con gli sci

L’olimpionico: «Amo entrambe le discipline perché richiedono calma e concentrazione»
Di Silvia Carraro

SAPPADA. Il campo a nove buche aperto da pochi anni a Sappada, immerso nel verde ai piedi del Monte Sierra, ha conquistato al golf Silvio Fauner, grande protagonista dello sci di fondo ieri come atleta e oggi nel ruolo di direttore tecnico delle squadre azzurre.

Nato 45 anni fa, nel giro delle Nazionali da quando ne aveva 15, nella sua lunga carriera ha partecipato a quattro Olimpiadi (un oro, due argenti e due bronzi) e a sei campionati mondiali (un titolo iridato, due argenti e quattro bronzi), collezionando anche 14 titoli italiani. Lo incontriamo mentre sta preparando le valigie per lo Stelvio, dove in questi giorni è in ritiro con le squadre di fondo maschile e femminile. E naturalmente carica in macchina anche la sacca.

«Gioco a golf da 3-4 anni» racconta. «Ho iniziato a praticarlo quasi per gioco sul campo di Sappada, a due passi da casa, mi ha subito conquistato e mi dispiace non averlo fatto prima».

Chi è il suo maestro?

«All’inizio ho preso un paio di lezioni, poi mi sono arrangiato guardando e cercando di imitare i giocatori più bravi. Per migliorare dovrei frequentare il campo pratica, ma non mi va, preferisco andare subito in campo con i miei amici, quasi tutti ex atleti come me o colleghi tecnici. Un giro sulle nove buche mi rilassa, stai in campo due-tre ore e devi solo pensare a colpire bene la palla. Nulla più».

Qual è il suo handicap?

«Ventisette, un po’ alto, ma per via dei miei molti impegni riesco a giocare solo una ventina di giorni all’anno. Per abbassarmi dovrei partecipare a gare, ma avendo poco tempo preferisco quelle a formula Louisiana, trovo molto divertente e coinvolgente giocare in squadra». La Louisiana è una formula di gioco per le gare di golf molto in voga per la competizione a coppie, specialmente quella a due giocatori. Nata negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni'50, si chiama così perché la formula è stata inventata in un circolo vicino a New Orleans, nello stato della Louisiana. La regola principale, che fa da padrone è che si sceglie il miglior colpo ed entrambi i partner giocano da quella posizione e così via fino ad imbucare la palla.

Il colpo che preferisce?

«Sicuramente il drive. Non sono lunghissimo, di solito arrivo a 220 metri, ma sono molto preciso. Vicino al green diciamo che mi arrangio, però i colpi corti per ora non sono il mio forte».

Riesce a trovare il tempo di giocare durante i ritiri estivi delle Nazionali?

«Quando siamo allo Stelvio qualche volta si va a giocare a Bormio. Frequento spesso anche il campo di Schladming».

Silvio Fauner consiglierebbe il golf ai suoi atleti dello sci di fondo?

«Lo trovo uno sport molto educativo, che in gara ti obbliga a rimanere concentrato per ore, in questo è molto simile al fondo e quindi potrebbe aiutare. Inoltre il golf insegna ad affrontare le situazioni critiche: quando tiri e la palla finisce dove proprio non volevi per riuscire a recuperare devi saper mantenere la calma, non innervosirti. In termini diversi sono situazioni che capitano anche nel fondo. Ma un po’ tutti gli sport la calma è la carta in più del campione. Quando nel 1994 vinsi l’oro olimpico con la staffetta a Lillehamer avevo la frazione delle 12: vennero svegliarmi alle 10 e stavo ancora dormendo. Non ho perso la calma e andata come tutti sappiamo»

Con queste premesse è facile immaginare quale sia il campione di golf che preferisce.

«Tiger Woods, che ha ritrovato la serenità con la sciatrice americana Lindsey Vonn ed ha appena vinto un Masters».

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