Spalletti esonerato oggi l’annuncio dell’arrivo di Conte alla guida dell’Inter

Non è bastata la seconda qualificazione in Champions Il presidente Zhang: «Hai sempre dato il massimo» 
FC Inter's coach Luciano Spalletti looks on during the Italian Serie A soccer match between FC Inter and Empoli at Giuseppe Meazza Stadium in Milan, Italy, 26 May 2019. ANSA / Roberto Bregani
FC Inter's coach Luciano Spalletti looks on during the Italian Serie A soccer match between FC Inter and Empoli at Giuseppe Meazza Stadium in Milan, Italy, 26 May 2019. ANSA / Roberto Bregani

MILANO. L’era Spalletti è ufficialmente conclusa, ora può partire l’era Conte. Il cambio della guardia in casa Inter è cominciato ieri, con il freddo annuncio da parte della società dell’esonero del tecnico toscano: oggi il protagonista sarà invece l’ex ct azzurro, che diventerà il nuovo allenatore nerazzurro.

Era una formalità, in fondo, l’addio di Spalletti. Come aveva lui stesso detto dopo la vittoria dell’Empoli, non siamo su “scherzi a parte”: le voci sull’avvicendamento in panchina che proseguono da mesi erano vere, ora sono diventate realtà. In pochi però si attendevano parole così fredde nel comunicato: “FC Internazionale Milano comunica che Luciano Spalletti non ricopre più il ruolo di allenatore della prima squadra – si legge nella nota – il club ringrazia Spalletti per il lavoro svolto e per il percorso compiuto insieme” .

Più sentito l’omaggio da parte di Steven Zhang: “Un allenatore, un insegnante, un amico. Hai sempre dato il massimo, sotto la pioggia o con il sole. Questi due anni di avventura hanno significato molto per l’Inter e per me. Non dimenticheremo mai la tua dedizione a questa squadra e ti ringraziamo tutti dal profondo del cuore”, ha scritto il presidente su Instagram. Parole che meglio omaggiano il tecnico per quanto portato a casa in queste due stagioni: due qualificazioni consecutive in Champions (mancavano dal 2011/12) fondamentali per la crescita della società, che ora può puntare a tornare grande. Più che i risultati, tuttavia, è il come li ha raggiunti il motivo per cui Spalletti va applaudito.

Due annate tra promesse di mercato mancate, giocatori non sempre all’altezza in campo e fuori, voci incontrollate sui possibili sostituti. Tuttavia, nonostante l’esplosione dei casi Icardi e Nainggolan (in cui anche lui ha avuto un ruolo), è riuscito sempre a portare la nave in porto, tra mille difficoltà. Resistendo a un logoramento continuo, in cui le voci su Conte non sono quasi mai state smentite con forza, mentre Spalletti difendeva fino allo strenuo la squadra dalle critiche, vivendo anche negli ultimi giorni il dramma della morte del fratello.

Non sono mancati gli errori, le sconfitte e le eliminazioni evitabili (in Europa League più che in Champions), ma il giudizio non può che essere positivo. Riconosciuto anche dalla Curva Nord: “I risultati parlano per lui in termini di serietà e professionalità. Con lui l’Inter è stata riportata nell’olimpo europeo, è stato onorevole interprete della signorilità e dei valori che vorremmo venissero rispettati da chi prenderà il suo posto”.

Una frecciatina nemmeno troppo velata verso Conte. Dopo l’annuncio ufficiale, toccherà a lui gestire la “centrifuga” Inter, come la definiva Trapattoni. A partire dal caso Icardi, uno scontro che ha portato Spalletti sempre più vicino all’addio: tocca a Conte chiudere subito il caso, tra cessione o ricucitura dei rapporti, per cominciare al meglio la sua era nerazzurra. —

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